Zero Waste: “L’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti in Puglia è legittimo?”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Zero Waste Puglia che critica fortemente l'operato della Regione: "Il 35% dei rifiuti indifferenziati in Puglia vengono prodotti dalle città di Bari, Taranto e Foggia, che non rispettano gli obblighi di legge sulla raccolta differenziata, mandano in crisi il sistema delle discariche e provocano aumenti dei costi. Invece di commissariare la gestione dei rifiuti in quelle città, la Regione pensa bene di aggiornare il Piano regionale rifiuti per autorizzare la sopraelevazione delle discariche e va avanti con la nuova discarica a Corigliano d'Otranto"

Zero Waste Piano rifiuti Puglia

Il 35% dei rifiuti indifferenziati in Puglia (227 ton. şu 654 – anno 2023) vengono prodotti dalle città di Bari, Taranto e Foggia, che non rispettano gli obblighi di legge sulla raccolta differenziata, mandano in crisi il sistema pugliese delle discariche e provocano aumenti dei costi di conferimento. 

Allo scopo di “scongiurare una possibile emergenza ambientale” (assessora regionale all’Ambiente Triggiani), e “l’emergenza concreta di ritrovarsi i rifiuti per le strade a breve” (Ager), invece di commissariare la gestione dei rifiuti in quelle città, la Regione Puglia pensa bene di aggiornare il Piano regionale dei rifiuti per autorizzare la sopraelevazione delle discariche nei comuni di Deliceto (FG), Ugento (LE) e Manduria (Ta). In più, va avanti con la realizzazione della nuova discarica a Corigliano d’Otranto (Le) nonostante i pareri contrari di tecnici AQP, geologi di UniSalento e LILT Lecce per i rischi di inquinamento da percolato, visto che quel sito è attraversato da una falda acquifera dalla quale AQP emunge acqua per dissetare i due terzi dei comuni salentini. 

Per i comuni siti di discariche l’assessora Triggiani prevede ristori al fine di abbassare la Tari, i cui costi saranno a carico dei restanti cittadini pugliesi che subiranno quindi aumenti, compresi quelli virtuosi con alte percentuali di raccolta differenziata, alcuni con il 90%. In questo modo Bari, Taranto e Foggia potranno continuare indisturbati a violare la legge, sprecare soldi dei cittadini utilizzando isole ecologiche interrate o fuori terra, addirittura sistemi di trasporto pneumatico canalizzato dei rifiuti, che non aumenteranno di un punto percentuale la raccolta differenziata, senza alcuna conseguenza. Ma il principio cardine delle politiche comunitarie “chi inquina paga” viene rispettato? 

Come se non bastasse, con l’illusione di abbassare la Tari, ai cittadini pugliesi viene “venduta” la soluzione cassonetti intelligenti che come dimostrato in tutte le situazioni in Italia dove vengono impiegati, non funziona e contribuisce invece a farla aumentare, ancora una volta. Il presidente Emiliano manda la palla in tribuna e dice che i costi aumentano perché in Italia non c’è una filiera industriale. Dopo dieci anni da sindaco di Bari e dieci da presidente di regione, lui non ha responsabilità.