In occasione della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile, Copernicus ha pubblicato il nuovo report annuale sullo Stato del Clima in Europa. A valle della lettura del report, il WWF ha fatto sapere che: “Occorre accelerare l’azione climatica e uscire dai combustibili fossili producendo l’energia con le fonti rinnovabili, rischiamo altrimenti di arrivare fuori tempo massimo. A destare particolare preoccupazione il numero record di giorni con “stress da caldo estremo” o “forte stress da caldo” in tutta Europa, l’aumento del 30% della mortalità legata al caldo”.
“La crisi climatica è sempre più anche crisi per la salute, umana, di animali e piante, degli ecosistemi –commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia– Questo rischio viene ancora poco e mal rappresentato da parte dei media e dei decisori politici nel dibattito pubblico e nelle decisioni”.
“Forte preoccupazione anche per il calore accumulato nelle acque marine superficiali: per tutto il 2023, la temperatura media della superficie del mare in Europa è stata la più alta mai registrata. Questo calore/energia ha un impatto fortissimo sugli ecosistemi marini e rischia di esacerbare gli eventi estremi. A rischio anche le nostre riserve idriche: anche se nel 2023 ha piovuto mediamente di più in Europa – molte volte si è trattato di alluvioni ed eventi estremi, alcuni catastrofici- i giorni di neve sono stati meno numerosi della media, in particolare sulle Alpi dove si è registrata un’eccezionale perdita di ghiaccio (il 10% del volume residuo nel corso del periodo 2022-23) legata a un accumulo di neve invernale inferiore alla media e a un forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di calore”, continua la nota del WWF.
“L’Europa ha tutto l’interesse, oltre che il dovere, di accelerare la transizione energetica ed ecologica –sottolinea Midulla– L’unico modo efficace di indurre tutti i Paese a muoversi per cercare di contenere la crisi climatica, verso un divello modello di produzione e consumo delle risorse e dell’energia, è quello di dare il buon esempio. Tanto in tempi così difficili dal punto di vista internazionale. Dobbiamo uscire dai combustibili fossili e dobbiamo studiare il modo per riconvertire subito, non tra 50 anni, le aziende oil and gas, anche per poter gestire l’impatto sociale. È una sfida per tutti, ma per l’Europa di più. Mentre in Italia si discute di false soluzioni, che ci faranno solo perdere tempo –il nucleare- dalla California arriva la notizia che la produzione da rinnovabili soddisfa tutta la domanda elettrica in modo sempre più stabile, addirittura i dati del California Independent System Operator mostrano che l’offerta di energia geotermica, idroelettrica, solare ed eolica ha superato la domanda per un periodo compreso tra 0,25 e 6 ore al giorno per più di tre quarti dei giorni dall’inizio di marzo: e la California sta attuando il decomissioning del nucleare. La transizione sta già raggiungendo i suoi traguardi, dobbiamo correre”.