Emergenza climatica e conflitti, i rischi globali che minacciano il futuro secondo il World Economic Forum

Gli esperti avvertono che eventi meteorologici estremi, perdita di biodiversità e inquinamento saranno i rischi principali nel lungo termine, mentre i conflitti armati tra Stati dominano le preoccupazioni immediate. La frammentazione geopolitica, la crisi climatica e i rischi tecnologici richiedono una cooperazione globale urgente per evitare instabilità e conseguenze irreversibili per le generazioni future

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L’emergenza climatica si conferma al centro delle preoccupazioni globali. Questo è il messaggio chiave della ventesima edizione del Global Risks Report 2025, redatto dal World Economic Forum. Il rapporto, basato sulle opinioni di 900 esperti, leader politici e industriali, individua le principali minacce geopolitiche, ambientali, sociali e tecnologiche che potrebbero compromettere la stabilità e il progresso mondiale.

Per il 2025, il rischio più urgente è rappresentato dai conflitti armati tra Stati, indicati come priorità da quasi il 25% degli intervistati. Tuttavia, è il cambiamento climatico a offuscare l’orizzonte nel medio e lungo termine, con un impatto crescente da qui ai prossimi 10 anni.

Al vertice delle preoccupazioni ambientali figurano gli eventi meteorologici estremi, seguiti dalla perdita di biodiversità, il collasso degli ecosistemi, i cambiamenti critici dei sistemi terrestri e la scarsità di risorse naturali. Inoltre, l’inquinamento è percepito come un rischio immediato, con implicazioni gravi per la salute e gli ecosistemi.

“Le crescenti tensioni geopolitiche, la frattura della fiducia globale e la crisi climatica stanno mettendo a dura prova il sistema mondiale come mai prima d’ora”, ha dichiarato Mirek Duek, direttore generale del World Economic Forum. “I leader hanno davanti a sé una scelta: promuovere la collaborazione e la resilienza o affrontare un futuro di crescente instabilità.”

La tecnologia aggiunge ulteriori strati di complessità. Nel lungo periodo, i rischi derivanti dalla disinformazione, dalla misinformazione e dagli effetti negativi delle soluzioni di intelligenza artificiale potrebbero amplificare le tensioni già esistenti.

Secondo il rapporto, il 64% degli esperti prevede un ordine globale frammentato, con competizione crescente tra potenze medie e grandi entro i prossimi due anni. Questa prospettiva evidenzia una frattura nella cooperazione internazionale, destinata ad aggravarsi nel prossimo decennio.

I rischi sociali, come la disuguaglianza e la polarizzazione, completano il quadro. Le vulnerabilità economiche, tra cui debito crescente, attività illecite e concentrazione di risorse strategiche, potrebbero destabilizzare ulteriormente le economie globali, complicando la gestione delle sfide comuni.

“Dai conflitti ai cambiamenti climatici, stiamo affrontando crisi interconnesse che richiedono un’azione coordinata e collettiva”, ha dichiarato Mark Elsner, responsabile della Global Risks Initiative del WEF. “Un rinnovato impegno per la cooperazione è urgente. Senza azioni concrete, le conseguenze potrebbero pesare sulle generazioni future”.

Con il World Economic Forum pronto ad aprire i lavori a Davos dal 20 al 24 gennaio, il messaggio è chiaro: la collaborazione globale è l’unica via per affrontare queste sfide. Come sottolinea il rapporto, la necessità di un’efficace cooperazione internazionale non è mai stata così urgente. Senza interventi immediati, il costo dell’inazione potrebbe rivelarsi insostenibile.

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