La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha deciso di proporre a Consiglio e Parlamento Ue l’attuale ministro olandese degli Esteri Wopke Hoekstra, come nuovo commissario per il clima. Ruolo che dopo le dimissioni di Frans Timmermas è stato affidato temporaneamente al socialista slovacco Maroš Šefčovič, già vicepresidente responsabile delle relazioni inter-istituzionali.
La proposta di Hoekstra, appartenente al partito di destra Appello cristiano democratico affiliato al Partito popolare europeo, ha subito allarmato verdi e socialisti, non solo perchè l’olandese vanta un passato ai vertici del colosso petrolifero Shell, di cui dal 2002 al 2004 è stato direttore commerciale, ma anche per le sue posizioni conservatrici in materia di politiche green, come quella che lo ha visto ostacolare la legge sul ripristino della natura poi approvata.
In risposta alla nomina, il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo ha definito Hoekstra un candidato controverso: “Sullo sfondo delle recenti manovre ciniche e populiste del conservatore Ppe per annacquare il Green Deal e far deragliare dossier legislativi chiave, come la legge sul ripristino della natura, è fondamentale per il nostro gruppo che il portafoglio per il clima rimanga nelle mani della famiglia dei Socialisti e Democratici”.
“Wopke Hoekstra è diventato noto al grande pubblico europeo con dichiarazioni controverse durante la crisi di Covid-19“, ha aggiunto il gruppo, “per ottenere il sostegno del nostro gruppo, qualsiasi commissario designato deve dimostrare, al di là di ogni dubbio, il suo impegno nei confronti dei valori europei, come la solidarietà quale pietra angolare della nostra unione”.
Von der Leyen dal canto suo ha scritto in una nota che l’esperienza governativa di Hoekstra, nel caso in cui dovesse essere approvata dal Parlamento, “sarà una risorsa importante, in particolare per la diplomazia climatica dell’Europa nel periodo precedente alla CoP28 e per la finanza climatica, nonché per l’attuazione degli strumenti legislativi legati al clima”.
Mohammed Chahim, vicepresidente dei socialisti e democratici olandesi per il Green Deal europeo, ha invece dichiarato ad Euractiv: “Non sono stato molto entusiasta quando ho saputo della nomina di Hoekstra. Non ha mai mostrato alcun interesse o ambizione riguardo alla politica climatica prima d’ora. È anche problematico che il portafoglio climatico venga affidato alla famiglia politica che negli ultimi sei mesi ha tentato di indebolire la legge sul ripristino della natura“.
Se l’assemblea di Strasburgo approverà la sua nomina, Hoekstra sarà a capo dell’azione per il clima fino al termine dell’attuale mandato della Commissione europea, ovvero ottobre 2024.