Nell’ambito della Festa del cinema di Roma, nella sezione “Festa per il Sociale e l’Ambiente”, è in programma un evento che si prefigge di “dare parola ai protagonisti del cinema green di oggi” attraverso micro incontri con docenti universitari, giornalisti, scrittori, attori e filmmakers, ma anche di sottolineare il ruolo dei grandi anticipatori del pensiero ecologico al cinema, come Cesare Zavattini, Ermanno Olmi e Antonio Cederna.
L’appuntamento è per mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre 2024, alle ore 20.30, presso il Cinema delle Province con “Visioni dell’AntropoCine”, una due giorni di proiezioni, anticipazioni e riflessioni sui diversi modi di raccontare l’ambiente e l’ecologia attraverso il cinema, curato dall’Associazione culturale Roma Green in collaborazione con il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo (SARAS). della Sapienza, Università di Roma
L’opening del 23 ottobre, dopo i saluti d’apertura di Livio De Santoli (Prorettore alla Sostenibilità Sapienza, università di Roma), Gaetano Lettieri (Direttore SARAS), Damiano Garofalo (Docente Cinema, SARAS) e Fabrizio Rufo (Assessore alla Cultura Municipio II di Roma), prevede la proiezione del documentario “Appia Antica, storia di una tutela” di Milo Adami e sarà presentato dall’attore Giuseppe Cederna che ci ricorderà la figura del padre, il giornalista Antonio Cederna, e la sua battaglia per la salvaguardia dell’Appia. Un esempio di come l’impegno civile e la forza della parola possano portare a grandi risultati, come la recente iscrizione della regina viarum nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
A seguire, il regista Matteo Garrone riceverà dal Presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani e da Enrico Fontana, Responsabile nazionale dell’osservatorio Ambiente e Legalità, il premio “Ambiente e Legalità” promosso da Libera e Legambiente, un attestato che viene assegnato annualmente a chi si sia particolarmente distinto nella lotta alla criminalità ambientale. L’opera di Garrone, dal film “Gomorra” sino al recente “Io capitano”, è da sempre, infatti, permeata da un profondo senso di giustizia ambientale e sociale che Libera e Legambiente hanno voluto riconoscere.
Si prosegue con la proiezione del documentario SeaPaCS – Participatory Citizen Science against Marine Pollution, per la regia di Federico Fornaro e Giuseppe Lupinacci. Il film racconta il lavoro e i risultati del Progetto europeo di scienza partecipativa SeaPaCS, coordinato da Chiara Certomà (Università di Torino e Sapienza, Università di Roma), che di recente è stato insignito del Citizen Science Prize 2024 – Diversity & Collaboration Award dell’Unione Europea.
A chiudere la prima giornata è il documentario “Until the End of the World”, un viaggio “fino alla fine del mondo” per indagare l’impatto degli allevamenti intensivi di pesce e per sfatare l’idea di una produzione sostenibile in questo settore. Accanto al regista e giornalista Francesco De Augustinis ci sarà l’attrice e attivista Loredana Cannata.
Anche la serata di Giovedì 24, con la proiezione del documentario vincitore del CinemAmbiente 2024 “Un paese ci vuole. Zavattini, Luzzara e il Po” di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, si apre con un omaggio a uno dei padri “segreti” del cinema green nazionale, Cesare Zavattini appunto, che con le sceneggiature di film come “Quattro passi tra le nuvole”, “Miracolo a Milano” e “Umberto D” è riuscito a inserire il seme di una sensibilità proto ambientale nel cinema neorealista.
La programmazione continua con il documentario Life DELFI di Roberto Lo Monaco, che racconta come l’interazione con le reti sia la causa principale del conflitto tra il delfino e i pescatori. Il progetto Life DELFI propone diverse azioni per la sua mitigazione, grazie alla ricerca scientifica, allo sviluppo di nuovi sistemi di pesca e al coinvolgimento dei cittadini.
Infine, “Condominio N.IMX172”, il documentario di Gaia Longobardi, che filma l’apparente staticità di uno stabile romano, e il cortometraggio “È Ki” di Sara Ciciliano, una metafora sul nostro rapporto con la terra, sono le opere di due giovanissime registe che evidenziano come l’impegno dei padri del cinema green prosegua nell’opera delle nuove generazioni.
Visioni dell’Antropocine, progetto proposto da Marino Midena (autore del volume “Antropocine, lo schermo verde”) e Federica D’Urso, prevede una programmazione di autori italiani, a testimonianza di come i nostri filmmakers siano sempre più attenti alle tematiche ambientali e di come, ormai, si possa parlare a pieno titolo di un “Ecocinema italiano”. Due giorni di film, proiettati per mettere in evidenza l’incontro tra il cinema, l’ambiente e il sociale, proponendo i valori dello sviluppo sostenibile.