Con 329 sì, 275 no e 24 astenuti, martedì 27 febbraio il Parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), la norma che mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i paesi Ue, contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare. “Sono state accolte le richieste di oltre 1 milione di cittadini, 100 imprese, 600 scienziati e 200 ONG affinché questa legge, prima nel suo genere, diventasse realtà” ha commentato il Wwf.
Il testo è stato approvato col voto quasi compatto di socialisti, verdi e sinistre e con la spaccatura dei gruppi popolari e liberali. Una volta approvata anche dal Consiglio, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.
Dopo la votazione, il relatore César Luena (S&D, ES) ha dichiarato: “Oggi è un grande giorno per l’Europa, perché passiamo dalla protezione e dalla conservazione della natura al suo ripristino. La nuova legge ci aiuterà anche a rispettare molti dei nostri impegni internazionali in materia di ambiente. Inoltre, ripristinerà gli ecosistemi degradati senza compromettere il settore agricolo, lasciando agli Stati membri una grande flessibilità. Vorrei ringraziare i ricercatori per averci fornito le evidenze scientifiche e per il loro impegno nel combattere il negazionismo climatico. E vorrei ringraziare anche i giovani per averci ricordato che non abbiamo né un pianeta B, né un piano B.”
Oltre l’80% degli habitat europei è in cattivo stato. Secondo i nuovi obietti approvati, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. In linea con la posizione del Parlamento, fino al 2030 la priorità andrà accordata alle zone Natura 2000. I paesi dell’Ue dovranno garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi in modo significativo. Inoltre, dovranno adottare piani nazionali di ripristino che indichino nel dettaglio in che modo intendono raggiungere gli obiettivi.
Ecosistemi agricoli
Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell’UE dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. Dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.
Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i paesi dell’Ue dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.
Come richiesto dal Parlamento, la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’UE.
Altri ecosistemi
La legge impone anche di registrare una tendenza positiva in diversi indicatori che riguardano gli ecosistemi forestali e di piantare tre miliardi di nuovi alberi. Gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi, trasformandoli in fiumi a scorrimento libero, e garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana.
Le tappe precedenti
Il 22 giugno 2022 la Commissione europea aveva proposto una legge sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine delle zone terrestri e marine danneggiate, per raggiungere gli obiettivi in materia di clima e biodiversità e per rispettare gli impegni internazionali dell’Ue, in particolare il quadro globale di Kunming-Montreal per la biodiversità. Secondo la Commissione, la nuova legge avrebbe apportato anche notevoli benefici economici, in quanto ogni euro investito si sarebbe tradotto in almeno 8 euro di benefici.
La legge approvata dal Parlamento, attende come detto l’approvazione in Consiglio e poi la pubblicazione sulla gazzetta Ue.