A Livorno c’è un inceneritore, uno dei quattro rimasti in Toscana, che deve cessare la sua attività nel 2023. Una scadenza prevista dal piano industriale Aamps, l’azienda di igiene ambientale livornese che gestisce l’impianto, in cui lo spegnimento dell’inceneritore è programmato in coincidenza con la data di scadenza della sua autorizzazione (ottobre 2023).
Da un anno a questa parte si è sviluppato un dibattito, che si riaccende a momenti alterni, tra chi è d’accordo con lo stop programmato e chi invece è contrario e chiede che l’impianto rimanga attivo. Nei giorni scorsi, la rete sindacale formata da Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fiadel ha pubblicato una nota con dati e costi aziendali, in cui chiede esplicitamente che l’inceneritore continui ad operare “per il bene di Livorno”, chiedendo che “si avvii immediatamente il rinnovo dell’Aia” per il cosiddetto revamping. Rifiuti zero Livorno ribatte punto per punto alle dichiarazioni dei sindacati, con un lungo comunicato, al termine del quale invita i cittadini a partecipare giovedì 4 agosto ad un dibattito condotto da Rossano Ercolini, a cui sono invitati il sindaco e l’assessora all’ambiente di Livorno, l’amministratore Aamps ed i sindacati.
Proprio il sindaco, Luca Salvetti, con la sua Giunta, il Presidente di Reti Ambiente SpA (società per azioni a totale capitale pubblico, partecipata da cento comuni delle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara), Daniele Fortini, e il Direttore Generale di AAMPS SpA, Ing. Raffaele Alessandri, hanno incontrato lunedì 1° agosto le forze politiche di maggioranza e le organizzazioni sindacali per approfondire i principali aspetti legati al superamento dell’inceneritore.
Il primo elemento di chiarimento emerso – si legge in una nota del Comune – riguarda il percorso di riesame dell’AIA per il sito industriale: la data del 10 settembre non è assolutamente uno spartiacque – si sottolinea – ma il giorno in cui la Regione Toscana deve ricevere una serie di documenti che serviranno per autorizzare il sito industriale nel suo complesso e non solamente l’impianto di incenerimento. È evidente quindi che AAMPS procederà alla trasmissione di tale documentazione, che non inficia assolutamente nessun percorso tracciato.
Il Comune spiega inoltre che l’incontro è servito anche per inquadrare la vicenda dell’inceneritore all’interno del piano industriale di Reti Ambiente (società di cui fa parte Aamps), che prevede soluzioni di lungo periodo per tutte le tipologie di rifiuti, anche quelle che oggi sono trattate dall’impianto di Livorno. Secondo il Presidente Fortini un’ipotesi di revamping dell’inceneritore non è percorribile, anche dal punto di vista dei costi.
Sono state inoltre fornite inoltre piene rassicurazioni sul reimpiego del personale oggi addetto all’impianto in attività, sia da Reti Ambiente che da Rapahel Rossi, amministratore unico di Aamps, che ha detto: “Qualunque scelta di natura politico-strategica che l’azienda prenderà sarà in stretto raccordo con l’amministrazione comunale e RetiAmbiente e non prescinderà dalla tutela di tutti i posti di lavoro al momento in essere nell’area impiantistica ubicata al Picchianti. Ciò si traduce nel fatto che non solo non risultano a rischio i posti di lavoro ma anche che non vi saranno incidenze di alcun tipo sulle retribuzioni cosi come previste dal contratto di lavoro”.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche i temi legati alla TARI, in uno scenario che non desta particolari preoccupazioni per il futuro, grazie anche ai prezzi fissi di conferimento stabiliti da ATO ed al PEF già fissato fino al 2025. L’obiettivo fondamentale da perseguire, come ribadito più volte da Reti Ambiente, è quello di ridurre ulteriormente il quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti, al fine di favorire il riuso delle materie prime seconde che saranno trattate anche nei nuovi impianti livornesi e che, con l’introduzione della tariffa puntuale (TARIP) potrebbe produrre anche risparmi sulle bollette.