Sono passati più di sette anni da quando è scoppiato lo scandalo “Dieselgate“, che ha rivelato l’uso diffuso di defeat device, ovvero strategie di calibrazione volte a disattivare o ridurre l’efficienza dei sistemi di controllo delle emissioni, nei veicoli diesel. Prove sostanziali hanno dimostrato che le auto diesel di tutti i produttori emettono livelli elevati di ossidi di azoto (NOx) durante il funzionamento reale. Tuttavia, a causa delle limitate azioni correttive, questi veicoli continuano a circolare in Europa, danneggiando la salute di tutti coloro che sono esposti all’inquinamento atmosferico generato da queste emissioni.
La decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) di stabilire una definizione chiara ed esplicita degli impianti di manipolazione vietati è un importante passo avanti per affrontare il problema delle emissioni dei veicoli diesel. La decisione della Corte dovrebbe rendere più difficile per i produttori di veicoli utilizzare questi dispositivi per eludere le normative sull’emissione. Inoltre, la procedura di test RDE, che è stata introdotta nel 2017, richiede ai produttori di automobili di sottoporre i loro veicoli a test in condizioni di guida reali, piuttosto che solo in laboratorio. Ciò dovrebbe consentire di rilevare in modo più efficace gli impianti di manipolazione e prevenire futuri casi di frode sulle emissioni dei veicoli. Tuttavia, come evidenzia il nuovo rapporto dell’ICCT, il problema delle emissioni sospette e dei dispositivi di manipolazione è ancora presente in molti veicoli diesel in circolazione.
Il rapporto dell’ICCT indica che i problemi legati alle emissioni dei veicoli diesel in Europa sono ancora più diffusi di quanto si pensasse in precedenza. La maggior parte dei veicoli testati ha mostrato livelli sospetti o estremi di emissioni di NOx, indicando che molti produttori di auto diesel hanno utilizzato dispositivi di manipolazione vietati. Ciò significa che milioni di veicoli diesel in Europa emettono quantità di NOx molto superiori ai limiti normativi, con conseguenze per la salute pubblica e l’ambiente. Inoltre, molti di questi veicoli sono ancora in circolazione, il che significa che il problema delle emissioni diesel continuerà ad avere un impatto negativo per molti anni a venire.
Utilizzando le statistiche di mercato compilate dall’ICCT, l”International Council on Clean Transportation stima che circa 53 milioni di autovetture diesel certificate secondo gli standard Euro 5 e Euro 6 pre-RDE siano state vendute nell’UE e nel Regno Unito. “Tuttavia, considerando solo i veicoli testati dalle autorità governative ufficiali – spiega l’organizzazione – una stima prudente indica che circa 24 milioni di auto diesel vendute mostrano emissioni sospette, di cui 16,3 milioni di auto diesel vendute mostrano emissioni estreme. La ripartizione per Paese è mostrata nella Figura 1. Tuttavia, questi numeri potrebbero essere più alti se le autorità governative ampliassero i loro test per indagare su un maggior numero di modelli di veicoli, come i 60 modelli aggiuntivi di veicoli che mostrano emissioni sospette nei test indipendenti e nel telerilevamento”.
La maggior parte di questi veicoli è ancora in circolazione. L’ICCT stima che ci siano attualmente in uso 19,1 milioni di veicoli con emissioni sospette, di cui 13,0 milioni con emissioni estreme.
L’esame condotto dall’ICCT ha rivelato che il problema delle elevate emissioni di NOx è diffuso tra i vari costruttori, come illustrato nella Figura 2. Il Gruppo Volkswagen, il maggior produttore di auto diesel in Europa, ha prodotto il maggior numero di veicoli con emissioni sospette. Tuttavia, molti altri produttori hanno venduto milioni di veicoli con emissioni sospette ed estreme. Ad esempio, Renault-Nissan ha venduto oltre 4 milioni di veicoli con emissioni estreme. In percentuale rispetto alle vendite totali, quasi tutti i gruppi di produttori hanno venduto una quota maggiore di veicoli con emissioni estreme rispetto al Gruppo Volkswagen.
I dieci modelli di veicoli più diffusi che mostrano emissioni estreme nei test ufficiali del governo rappresentano circa 4,5 milioni di vendite complessive (Figura 3). Quasi tutti questi modelli mostrano emissioni estreme anche nei test indipendenti sul mondo reale o nei rilevamenti a distanza. Tra i primi dieci modelli che mostrano emissioni estreme, tre sono prodotti dal Gruppo Volkswagen e utilizzano motori EA189, che sono stati sottoposti ad aggiornamenti software obbligatori ma che, dopo i richiami, presentavano ancora emissioni ben al di sopra del limite normativo.
Otto anni fa, le prove iniziarono a portare alla luce le elevate emissioni di NOx dei veicoli diesel durante la guida reale. Questa rivalutazione dei dati sulle emissioni ha contribuito a mostrare ancora più chiaramente il diffuso utilizzo di dispositivi di manipolazione vietati. Sebbene le azioni correttive siano state limitate fino ad ora, ci sono state risposte importanti alle prove che dimostrano un’eccessiva emissione di NOx da parte di auto diesel. Il regolamento Euro 7, annunciato di recente, imporrà requisiti di prova più completi che aiuteranno ad affrontare il problema delle emissioni nel mondo reale. A livello cittadino, in tutta Europa, sono state istituite zone a bassa emissione per migliorare la qualità dell’aria, concentrandosi su auto diesel e altri veicoli ad alta emissione.
Tuttavia, secondo l’ICCT, tali misure non sono sufficienti per risolvere il problema delle decine di milioni di autovetture diesel che ancora emettono emissioni di NOx diverse volte superiori ai limiti legali. Con le sentenze della CGUE che hanno eliminato un enorme ostacolo all’applicazione degli impianti di manipolazione, ora è giunto il momento che gli Stati membri dell’UE e il Regno Unito si impegnino pienamente nell’affrontare il problema dell’eccesso di NOx delle auto diesel.