Tra il 7 e il 10 dicembre, si riunirà in Turchia la 22esima Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona per discutere del progetto di designazione del Mar Mediterraneo come Area a Controllo delle Emissioni. Un passo importante che il progetto europeo LIFE4MEDECA anticiperà il 24 novembre nel corso della Conferenza organizzata a Roma che si pone l’obiettivo di informare sui presupposti scientifici e politici dell’attivazione dell’Area a basse emissioni navali nel Mediterraneo.
Durante la conferenza (con traduzione in italiano e inglese), che può essere seguita a questo link ed alla quale interverranno molti soggetti istituzionali coinvolti a diverso livello nel cammino che, come sottolinea Cittadini per l’aria che parteciperà all’incontro, si auspica possa portare al più presto all’istituzione non solo di un’area a basse emissioni quanto a zolfo (la cd. SECA, Sulphur Emissions Control Area) ma altresì al biossido di azoto (cd. NECA, Nitrogen dioxide Emissions Control Area), un inquinante prodotto in quantità rilevantissime dalla combustione dei carburanti utilizzati dalle navi e gravemente nocivo per la salute umana.
Nell’ambito del Progetto LIFE4MEDECA si sono svolte, durante il mese di ottobre, campagne di misurazione degli inquinanti emessi da navi da crociera e traghetti in molti porti italiani fra cui Genova, Civitavecchia, Livorno, Piombino (il cui rapporto può essere letto a questo link). Monitoraggi che hanno evidenziato, ancora una volta, l’importante contributo delle navi ai livelli delle concentrazioni degli inquinanti nelle città di porto. Per porre fine a questa emergenza la soluzione più efficace, come racconterà il ricercatore danese Kare Press-Kristensen che ha condotto la campagna di misura nei porti italiani ed ha seguito il processo che ha portato all’istituzione (2007/SECA, 2015/NECA) dell’Area ECA nel Nord Europa, è stabilire un’area a controllo delle emissioni nel Mar Mediterraneo, ponendo fine a una regolamentazione troppo permissiva che fino a oggi ha permesso alle navi di inquinare senza limite.
Anche Cittadini per l’aria, che da anni segue questo tema nell’ambito della coalizione europea di associazioni ambientaliste, sarà presente con la sua presidente, Anna Gerometta, in qualità di relatore. “La ricerca ha stabilito da tempo ormai che l’inquinamento navale è causa di tumori, malattie cardio-circolatorie, patologie delle vie aeree nel nostro Paese (e in tutta l’area del Mediterraneo), danno all’ambiente e ai nostri monumenti. Non c’è tempo da perdere: istituzioni e amministratori si impegnino per ridurre questo impatto e per allineare la normativa nel Mediterraneo a quella già vigente nel Nord Europa.”
L’attuazione di un’area ECA nel Mar Mediterraneo potrebbe ridurre le emissioni di SO2 e NOx dal trasporto marittimo internazionale rispettivamente dell’80% e 20 % rispetto alla legislazione attuale. Un’area ECA Med è, dunque, fondamentale dato che 4 su 5 delle città portuali più inquinate dell’UE si trovano nel Mar Mediterraneo.