Gli organizzatori di eventi musicali nella città di Torino stanno decisamente migliorando in fatto di sostenibilità ambientale, o comunque il duro stop delle attività dovuto alla pandemia non ha fermato gli organizzatori a perseguire questo obiettivo. Dopo il Kappa Futur Fest di luglio è la volta del TOdays Festival che dal 26 al 28 agosto ha animato lo sPAZIO 211.
C’eravamo già occupati nel 2019 di questo festival urbano e qualcosina non era andata secondo i piani, ma il fatto che ci fossero dei piani ben precisi e concreti in merito alla sostenibilità o comunque alla riduzione dell’impatto ambientale lasciavano ben sperare, e qualcosa si era già visto nell’edizione 2021.
Per l’edizione 2022, quella del grande rilancio, è migliorata soprattutto la gestione dei rifiuti. Di altri aspetti come quelli relativi al consumo energetico o delle fonti di approvvigionamento, dell’allestimento e disallestimento o di altre tematiche che influiscono sulla sostenibilità dell’evento non possiamo darne conto e quindi ci fidiamo degli organizzatori, in quanto siamo riusciti a partecipare e seguire l’evento in zona Cesarini e possiamo riferire solo degli aspetti più visibili dal punto di vista del pubblico e solo per la data del 28 agosto. Inoltre va segnalato, e dato atto agli organizzatori, che nei contenuti delle attività collaterali al festival (e tutte gratuite per permettere una maggiore partecipazione ad un pubblico eterogeneo) la sostenibilità ambientale e soprattutto l’impatto che eventi del genere hanno sull’ambiente urbano erano quasi onnipresenti.
Tutto compostabile
Torniamo alla festa suonata, ballata e bevuta. Dal punto di vista della produzioni rifiuti il TOdays ha abbandonato l’uso del bicchiere riutilizzabile, strategia che normalmente garantisce l’azzeramento di alcune tipologie di rifiuti, per ripiegare sui bicchieri monouso compostabili.
Altrettanto compostabili erano tutti i prodotti per il consumo di cibo. Parliamo quindi di stoviglie e posate mentre per quanto riguarda i panini, questi venivano serviti su fogli di carta e non come avviene in altri eventi dove questo cibo viene distribuito in complicati contenitori in stile McDonald’s, con il solo obiettivo di moltiplicare inutilmente i rifiuti e inquinare le altre frazioni.
Per quanto riguarda la gestione, in particolare ci riferiamo alle modalità di intercettazione dei rifiuti, c’era un numero sufficiente di contenitori per la marea di persone (circa 2000 nella sola ultima giornata) che ha frequentato il festival, ovviamente in questo campo più bidoni ci sono e più si intercetta. Sicuramente non erano sgargianti e colorati da attirare subito l’attenzione e quindi da poter realizzare una comunicazione dedicata, ma era facile trovarli e riconoscerli perché posizionati in luoghi strategici e che non intralciavano i flussi di persone da e per il palco. Va da se che sul campo c’erano solo contenitori per conferire indifferenziato, organico plastica. Non ne servivano altri in quanto il pubblico non veniva in contatto con imballaggi in vetro e alluminio.
Plastica o bioplastica?
In tutta l’organizzazione relativa alla gestione rifiuti c’è stata una sola criticità. Nonostante dai vari bar si sforzassero di informare i clienti che i bicchieri erano fatti in bioplastica compostabile (era anche stampato in grande sul bicchiere) una buona parte del pubblico ha conferito i bicchieri nel contenitore della plastica invece che in quello dell’organico. Per recuperare e differenziare in extremis questi bicchieri si poteva apporre un cartello per suggerire il giusto conferimento. Altro piccolissimo dettaglio ma comune a tutto ciò che succede al di fuori degli ambienti chiusi riguarda i mozziconi di sigarette gettati indiscriminatamente per terra. Forse è il momento che il Gruppo Iren rispolveri i suoi fantastici “mozzichini” ovvero dei portacenere portatili, da regalare (ma anche vendere) in tutti gli eventi che sponsorizza così da raggiungere il duplice obiettivo di limitarne l’abbandono (e non solo per quel particole evento) e far riflettere i tabagisti sul pericolo e le conseguenze del fumo sull’ambiente e sulla salute.
Il riuso creativo della Cooperativa Extraliberi
Anche gli stand presenti al TOdays guardavano alla sostenibilità. Quello che più ci ha incuriosito è stato “Punto Quadro”, uno stand che proponeva la vendita di oggetti (borse, astucci, portachiavi, ecc…) prodotti con materiale di recupero provenienti dal festival Graphic Days e realizzati dalla Cooperativa Extraliberi grazie al lavoro dei detenuti del Carcere Lorusso Cotugno di Torino. Insomma parliamo di riuso creativo e upcycling a fini sociali.
Altra bella sorpresa, che non è per nulla scontato trovare negli eventi di una certa importanza, era lo stand della Smat (società che gestisce il servizio idrico integrato nelle Città Metropolitana di Torino) con due fontanelle dove ognuno poteva abbeverarsi gratis senza dover acquistare l’acqua con l’immancabile fardello della bottiglia in plastica. Inoltre si poteva sempre usufruire del toret a qualche passo dall’uscita. Insomma gli organizzatori del TOdays hanno voluto deliberatamente non guadagnare dalla vendita di un bene comune.
La mobilità al TOdays
Infine un accenno sulla mobilità. Gioco forza un festival urbano permette di raggiungere la location con i mezzi pubblici e così è stato. Inoltre vedere una quantità spropositata di biciclette, monopattini e auto in sharing è un’ottima notizia per l’aria della città (tra le più inquinate d’Italia e d’Europa). L’unica pecca su questo tema, ma non è assolutamente colpa del TOdays, è che alcuni attori cittadini che si occupano di mobilità elettrica (in condivisione o meno) non permettono spostamenti in quest’area e di fatto relegano gli abitanti delle periferie (la maggioranza della popolazione) a non poter contribuire alla rivoluzione in atto.
La conclusione è semplice. Il TOdays per come è organizzato allo sPAZIO 211 ha buone basi e premesse per definirsi un evento sostenibile.