Mercoledì 15 giugno la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato la delibera con cui viene preadottato il nuovo Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. Il provvedimento, illustrato in una conferenza stampa dalla presidente della Regione, Donatella Tesei, e dal vicepresidente e assessore all’Ambiente, Roberto Morroni, conferma il progetto di realizzazione di un inceneritore.
I punti illustrati del piano sono principalmente quelli che erano stati anticipati ad inizio anno, con due atti della Giunta che segnavano già lo scenario verso cui è stata poi orientata la costruzione completa del documento. Secondo l’assessore all’ambiente, sono due i capisaldi: “Da un lato la stabilità, mettendo in sicurezza il sistema della gestione dei rifiuti, evitando il profilarsi di situazioni di emergenza o di ingovernabilità del fenomeno. Dall’altro il recupero di materia, scandito dall’incremento della raccolta differenziata, che intendiamo portare al 75% per cento, oltre che dall’uso della valorizzazione energetica come attività residuale”.
In sostanza si concretizza il progetto di costruzione di un impianto di incenerimento rifiuti con recupero energetico, da realizzare entro il 2028, due anni prima di quanto dichiarato precedentemente. La struttura dovrebbe avere una capacità di 160 mila tonnellate all’anno, per garantire l’autosufficienza regionale. Una volta che il Piano dovesse ricevere l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale, verosimilmente entro fine anno, la Giunta garantisce che entro quattro mesi pubblicherebbe l’avviso per la progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto.
Il Piano rifiuti contiene poi diversi altri aspetti come il gestore unico regionale, la tariffazione puntuale e l’ampliamento delle discariche (Belladanza, Borgogiglione e Le Crete sono quelle considerate strategiche).
“Un piano fatto con molta attenzione – ha detto la presidente della Regione Tesei – e che ci mette al sicuro almeno per i prossimi 30 anni. Un lavoro frutto di un lungo percorso iniziato nel 2020 con una regione che non aveva un piano dei rifiuti aggiornato anche alle esigenze della comunità umbra e alla situazione del ciclo dei rifiuti”.