Si avvicina l’approvazione definitiva del piano rifiuti dell’Umbria. L’iter politico-amministrativo della pianificazione prevede, dopo l’adozione nel novembre 2022 e l’approvazione il 18 ottobre da parte della Seconda commissione consiliare, il passaggio presso l’Assemblea legislativa per il via libera definitivo, a partire dal 14 novembre prossimo.
Il Piano è uno degli atti principali della Giunta, che sottolinea due “capisaldi” del documento: “Da un lato la stabilità, cioè la messa in sicurezza del sistema di gestione rifiuti, evitando il profilarsi di situazioni di emergenza o di ingovernabilità del fenomeno. Dall’altro il recupero di materia, scandito dall’incremento della raccolta differenziata, che intendiamo portare al 75% per cento, oltre che dall’uso della valorizzazione energetica come attività residuale”.
L’ente quindi va avanti sulla realizzazione dell’inceneritore, nonostante l’opposizione di un ricco forte ambientalista e di parte dell’opposizione in Consiglio Regionale.
A luglio, accolte in audizione proprio in Regione, le associazioni – tra cui Legambiente, Zero Waste Italy, Isde – definivano il progetto impiantistico “un ritorno all’indietro nel tempo, in contrasto con quanto viene richiesto oggi. Si parla di economia circolare, senza considerare che la previsione di un nuovo inceneritore comporta l’aumento dei rifiuti da bruciare, fino a quantità che sono impensabili per i soli conferimenti dei cittadini umbri, affinché esso sia sostenibile economicamente da chi lo dovrà edificare e gestire, senza contare che per rientrare dall’investimento serviranno decenni di incenerimento autorizzato per contratto, una prospettiva che si pone in contrasto non solo con le direttive internazionali ma anche con le buone pratiche avviate nella nostra regione”.
Ma la Regione come detto va avanti. Ha mappato le aree in cui non è possibile realizzare l’impianto e ha indicato dei criteri tecnici per determinare un luogo adatto, demandando ai sindaci e ai tecnici dell’AURI il compito di individuare l’area esatta. A breve sarà richiesta la manifestazione di interesse dei privati, e poi si procederà con l’obiettivo di mandare l’inceneritore a regime entro il 2028.