L’Unione Europea sta contribuendo attivamente al sostegno di un accordo mondiale giuridicamente vincolante per contrastare l’inquinamento da plastica, impegno preso Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente in una riunione a Nairobi. L’intento è di avviare negoziati con un orizzonte temporale che guarda al 2024.
Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: “È incoraggiante vedere la comunità mondiale riunita in questo momento di crisi. Sin dalla presentazione della strategia sulla plastica nel 2018, l’Unione europea ha svolto un ruolo trainante nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Siamo determinati a continuare a insistere per un’azione globale ambiziosa, dal momento che tutti noi dobbiamo partecipare alla lotta contro la crisi climatica e della biodiversità.”
Intervenendo da Nairobi, il commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius ha accolto con favore l’accordo: “Attualmente circa 11 milioni di tonnellate di plastica entrano ogni anno negli oceani e, in assenza di una risposta internazionale efficace, questa cifra triplicherà nei prossimi 20 anni. Sono quindi lieto che, con il contributo dell’UE, la comunità mondiale abbia fatto un passo avanti oggi nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Ci impegneremo attivamente nel dibattito per raggiungere un accordo giuridicamente vincolante che tenga conto di tutte le fasi del ciclo di vita della plastica, dalla progettazione dei prodotti ai rifiuti.”
L’accordo futuro punterà a colmare le lacune che le iniziative e gli accordi esistenti non affrontano, in particolare nelle fasi di progettazione e produzione del ciclo di vita della plastica. Dovrebbe riunire tutti i portatori di interessi per conseguire l’obiettivo generale di porre fine alla dispersione di plastica nell’ambiente. Nel corso degli anni l’UE ha compiuto sforzi significativi in attività di sensibilizzazione, collaborando con i suoi partner e costruendo consenso intorno a un accordo mondiale giuridicamente vincolante sulla plastica, e ha svolto un ruolo fondamentale nel creare la coalizione di paesi che hanno guidato gli sforzi sfociati nella decisione presa oggi a Nairobi.
Tappe fondamentali verso un accordo mondiale sulla plastica
Come indicato nel Green Deal europeo e nel piano d’azione per l’economia circolare, l’UE ha sottolineato la necessità di un approccio alla plastica circolare e basato sul ciclo di vita quale fondamento di un nuovo accordo mondiale giuridicamente vincolante. La soluzione risiede nella prevenzione, nella corretta progettazione e produzione della plastica e nel suo uso efficiente sotto il profilo delle risorse, e queste devono essere seguite da una corretta gestione quando questo materiale diventa un rifiuto. A Nairobi, il commissario Sinkevičius ha indicato questo approccio come una priorità mondiale.
L’UE e i suoi Stati membri ritengono che uno strumento mondiale debba promuovere l’azione a livello nazionale, regionale e mondiale e, in particolare, consentire ai paesi di adottare le proprie politiche di attuazione in funzione delle circostanze nazionali specifiche, applicando nel contempo un approccio circolare alla plastica.
Il futuro accordo potrebbe individuare ulteriori necessità in termini di norme e obiettivi misurabili e rafforzare il monitoraggio dell’inquinamento da plastica, compreso l’inquinamento marino da plastica, e la valutazione del loro impatto in tutti i comparti ambientali – il che consentirebbe di adeguare le misure, sia a livello nazionale che regionale.
Le Prossime tappe
La decisione prevede lo svolgimento della prima sessione del comitato intergovernativo di negoziazione nella seconda metà del 2022 e stabilisce l’ambizioso obiettivo di concludere i negoziati entro il 2024. L’UE continuerà a collaborare con i suoi alleati e gli altri partner al fine di giungere a una rapida conclusione dei negoziati.
Il contesto
Se non viene trattata correttamente, la plastica può essere una minaccia per la salute e l’ambiente. Ogni anno vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica (una quantità equivalente al peso della popolazione umana), ma solo il 9 % viene riciclato; la stragrande maggioranza si accumula nelle discariche o nell’ambiente naturale. Nel tempo questi materiali si disgregano in microplastiche che favoriscono la presenza di altri inquinanti nella catena alimentare umana, nei sistemi dell’acqua dolce e nell’aria.
Anche considerando tutti gli impegni, gli sforzi e le azioni che i paesi e le regioni mettono in campo oggi, se continueremo a mantenere lo status quo la riduzione della dispersione di plastica negli oceani a livello mondiale sarebbe limitata solo al 7 % all’anno entro il 2040.
Nonostante lo slancio globale intorno al problema, non esiste un accordo internazionale specifico concepito per prevenire l’inquinamento da plastica che prenda in considerazione l’intero ciclo di vita di questo materiale. L’assenza di soluzioni concordate a livello mondiale ha ostacolato la capacità dei paesi di attuare misure efficaci, in particolare quelle con implicazioni commerciali e/o relative alle norme sui prodotti.
Per ulteriori informazioni
Piano d’azione per l’economia circolare
Strategia dell’UE sulla plastica
Alleanza globale sull’economia circolare e l’efficienza delle risorse