A partire dal 2024 tutta Milano a 30 chilometri orari, dal centro alla periferia e non solo in certe zone come oggi. Questo è ciò che prevede l’ordine del giorno approvato lunedì 9 gennaio dal Consiglio comunale del capoluogo lombardo e presentato dal consigliere della lista Sala, Marco Mazzei.
Il documento invita il sindaco Beppe Sala e la sua giunta “a proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari a partire dal primo gennaio 2024 – si legge – e a prevedere, così come hanno fatto Parigi e Bruxelles, che dopo quella data su alcune, selezionate, strade a grande scorrimento possano essere previsti limiti a 50 chilometri”. In Italia, tra le grandi città è Bologna ad aver fatto i maggiori passi in avanti in tal senso, con l’approvazione a novembre 2022 da parte della Giunta Lepore delle linee di indirizzo per la realizzazione del piano “Bologna Città 30”. Si tratta dell’inizio di un percorso che dovrebbe concludersi a giugno 2023. Sempre lo scorso novembre anche il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione “Torino Città 30 km/h”, presentata dal consigliere Silvio Viale. Invece la prima città italiana in assoluto ad adottare il limite di 30 km/h è stata Olbia nel giugno 2021.
Il consigliere Marco Mazzei ha commentato così su facebook l’approvazione dell’odg da parte del Consiglio comunale di Milano: “Questo risultato non è un traguardo individuale, io ci ho solo messo la faccia, ma la tappa di un percorso collettivo che è iniziato anni fa. Un percorso lungo il quale con tantissime altre persone, che non citerò perché sono troppe, abbiamo imparato che la rivincita delle città passa dalla trasformazione in STRADE delle sue attuali AUTO-STRADE e che solo con poche automobili, piccole, lente, condivise ed elettriche, questa trasformazione sarà possibile. Questa tappa riguarda il ‘lente’ e non basterà, però è intanto un punto. Grazie per tutto quello che ho capito e imparato dal confronto, dalle discussioni, anche dalle liti, con altre e altri, e grazie anche alle mie attuali colleghe e colleghi in Consiglio, perché, di nuovo, questo provvedimento ha senso proprio perché è un indirizzo politico condiviso, ampio, forte, non l’iniziativa di un singolo”.
A stretto giro arriva anche il commento del capogruppo del Pd Filippo Barberis: “Non è un provvedimento simbolico. Ma la misura può avere un impatto molto concreto su due fronti: la riduzione dell’inquinamento e la sicurezza stradale. In altre grandi città il limite dei 30 all’ora già esiste e Milano sul fronte della mobilità deve essere all’avanguardia a livello internazionale”.
Infine l’assessora all’Ambiente Elena Grandi: “Abbiamo raggiunto un risultato importante, tutti i provvedimenti che abbiamo messo in campo, dalle piazze tattiche a iniziative sulla mobilità, vanno in questa direzione. Ora si tratta di proseguire il lavoro che stiamo già facendo”.