Tutela dell’ambiente e sviluppo economico: alla Camera il convegno del WWF a tre anni dalla riforma costituzionale

Riceviamo e condividiamo il comunicato stampa di WWF Italia dopo il Convegno alla Camera dei deputati l'11 febbraio. Organizzato dall'associazione a tre anni dall'approvazione della riforma costituzionale del 2022 che ha inserito la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della nostra Carta costituzionale, il convegno ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni, imprese e società civile. Un confronto aperto su come conciliare sviluppo economico e rispetto dell'ambiente. Al centro del dibattito, l'attuazione concreta degli articoli 9 e 41 della Costituzione

Credit foto: WWF Italia

Si è svolto, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, il convegno “Tutela dell’ambiente e attività economica: analisi e prospettive a tre anni dalla modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione“. Un momento di confronto collettivo su come attuare concretamente la riforma costituzionale e rendere così alleate l’economia e la tutela dell’ambiente. L’evento, organizzato dal WWF Italia in collaborazione con il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali, On. Nazario Pagano, ha rappresentato un’importante occasione di dialogo tra istituzioni, mondo imprenditoriale e società civile. Esattamente tre anni fa il Parlamento approvava una riforma costituzionale che inseriva la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della nostra Carta. 

L’evento si è aperto con i saluti dell’On. Nazario Pagano e di Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Italia ETS, cui è seguita una Lectio magistralis di Francesco De Leonardis, Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università degli studi Roma Tre e una tavola rotonda, moderata da Ilaria Scarpetta, Ufficio Affari istituzionali del WWF Italia, con esperti del mondo accademico, istituzionale, imprenditoriale e società civile: Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi WWF Italia; Paola Brambilla, Coordinatrice Sottocommissione VIA, Ministero dell’Ambiente; Simona Fabiani, Responsabile CGIL Politiche per l’ambiente, il clima e la giusta transizione; Alessandro Garrone, Vicepresidente Esecutivo di ERG; Stefano Laporta, Presidente ISPRA; Gianfranco Pellegrino, Ordinario di Filosofia politica dell’Università Luiss Guido Carli; Lara Ponti, Vicepresidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, Confindustria. 

Gli interventi della giornata hanno messo in evidenza la necessità di politiche più incisive per integrare la tutela dell’ambiente nei processi produttivi e nelle scelte strategiche del Paese: la transizione ecologica, oltre che necessaria per la tutela dell’ambiente e della nostra stessa salute, può essere un elemento per accrescere la competitività e la capacità di posizionarsi sul mercato. La revisione dell’articolo 41 della Costituzione ha sancito come l’iniziativa economica, pur essendo libera, non possa svolgersi in modo da arrecare danno all’ambiente e debba essere indirizzata dalla legge anche per fini ambientali. 

In questo senso, fondamentale è il ruolo dello Stato, come sottolineato dal professor De Leonardis: “Economia e ambiente arrivano a questo 2025 un po’ malconci: entrambi chiedono delle soluzioni e a volte si accusano a vicenda mentre la casa europea brucia. La riforma della Costituzione del 2022 offre una strada. Nel nuovo articolo 9 vengono valorizzate le interconnessioni tra uomo e ambiente, ovvero l’importanza di superare l’antitesi tra antropocentrismo ed ecocentrismo in favore della difesa dell’ecosistema, sintesi dell’interconnessione tra uomo e ambiente. Mentre l’articolo 41, se da una parte inserisce vincoli all’attività economica in favore dell’ambiente, dall’altra vede nell’ambiente un’opportunità economica per le aziende”. 

Nel corso dell’evento, Gaetano Benedetto, Presidente del Centro Studi WWF Italia, ha evidenziato il bisogno di ricostruire un patto sociale che garantisca il benessere collettivo, sottolineando il ruolo cruciale dello Stato nel trasferire risorse per una giusta transizione ecologica. “Occorre una guida pubblica per conciliare dei valori che altrimenti sarebbero letti in maniera contrapposta. Oggi le fonti rinnovabili sono il futuro, ma questa idea viene costantemente messa in discussione. Serve una campagna culturale che riparta dai dati scientifici per poi portare ad azioni concrete e dobbiamo essere capaci di riscrivere un patto sociale che consenta di riportare al centro la persona per una transizione ecologica rapida ed equa”. 

Per Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Italia, “mai come oggi, il rapporto tra tutela ambientale, attività economiche e intervento pubblico nell’economia deve essere visto come una sinergia e non come un conflitto. Perché questo avvenga, è importante però che il legislatore, superando le contrapposizioni di schieramento, attui i principi contenuti nell’articolo 9 e nell’articolo 41 della Costituzione: la tutela dell’ambiente e, di conseguenza, quella della nostra salute riguardano tutti e devono indirizzare concretamente l’evoluzione della normativa italiana, molto più di quanto stia avvenendo oggi”.