Riaprono a Roma le linee 2, 3 e 8 del tram. Patanè: “Nei prossimi 50 giorni ripartenze anche per bus e metro”

Dal 2 dicembre, le linee tranviarie 2, 3 e 8 sono tornate operative dopo il fermo per la riqualificazione del deposito di Porta Maggiore. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè annuncia l'inizio di una svolta: riaperture, nuovi mezzi e progetti per il Tpl cittadino. Tra i risultati già ottenuti, l’uscita di Atac dal concordato preventivo, i lavori su metro e tram, e l’introduzione di bus elettrici e ibridi. Nei prossimi 50 giorni, attese importanti novità: dalla riapertura di stazioni metro all’arrivo di nuovi veicoli e infrastrutture che segnano il primo passo verso un trasporto urbano più moderno

Tram Roma

Dal 2 dicembre a Roma ha ripreso la circolazione delle prime tre linee tramviarie importanti: il 2, il 3 e l’8. Finora erano state ferme per la riqualificazione del deposito di Porta Maggiore. Secondo l’assessore della Mobilità Eugenio Patanè: “Si può segnare questo giorno come l’inizio della rinascita del trasporto pubblico capitolino”.

Quando ci siamo insediati 3 anni fa (il 4 novembre 2021) avevamo detto che la situazione del Tpl era talmente disastrata che ci sarebbero voluti almeno 3 anni per riportare a “normalità basica” i servizi essenziali di trasporto che erano stati abbandonati in tutti i loro asset essenziali: Atac in concordato preventivo, il servizio periferico in proroga e senza investimenti, i treni della metro senza revisioni che ci avrebbero costretto di lì a poco a chiudere le metropolitane A, B e C; i tram distrutti, l’armamento delle tranvie non toccato da 25 anni, quello della Metro A da 44; le sottostazioni elettriche messe nell’elenco dei beni da vendere nell’ambito della procedura di concordato preventivo; nessuna fornitura attiva di treni per la metro né di nuovi convogli tranviari; segnalamento delle metropolitane vetusto; età media dei bus, 12 anni e così via. Uno stato di abbandono cronico”, spiega Patanè in una nota.

Sapevamo, dunque, che per trovare fondi, produrre progetti, pubblicare le gare, avviare i cantieri e chiuderli ci sarebbero voluti almeno 3 anni: il 2022, il 2023 e il 2024. Anni che sono stati di sacrifici per noi e per la città, nei quali il lavoro oscuro ha costituito le fondamenta della rinascita che oggi vede la luce nel suo primo giorno. Penso all’uscita dal Concordato preventivo di Atac, che ha ridato all’Azienda credibilità e solvibilità senza il quale nulla sarebbe potuto succedere; penso al procedimento amministrativo del nuovo contratto delle linee periferiche che oggi sono state prese in carico dai nuovi gestori e che ha portato per la prima volta nella storia di Roma autobus elettrici e ibridi nuovi in periferia; penso ai cantieri di notte della Metro A per rifare completamente l’armamento; agli appalti per comprare i nuovi treni della metropolitana dei quali il primo è stato costruito e comincerà a breve a fare le prove di esercizio e i nuovi tram che arriveranno a Roma nel 2025; penso alla revisione dei treni su tutte e tre le linee di metro: abbiamo avuto settimane con 13 treni sulla Linea B e oggi viaggiamo con 20 treni e nei prossimi mesi ne recupereremo altri; penso alla avvenuta reintroduzione del filobus su Via Laurentina e su Via Nomentana; penso al rifacimento delle vie tranviarie che ha superato il 30% complessivo; alle gare aggiudicate e in esecuzione sul rinnovo della flotta di superficie con oltre 1000 bus entro il 2026 dai 18 metri nuovi, agli autobus elettrici e ibridi, ai minibus, ai metano euro 6; penso alla gara aggiudicata per la realizzazione per il primo deposito e officine tranviarie di Roma dopo 70 anni, in Via Severini; alla riapertura della stazione Policlinico della metro B; alla riqualificazione delle stazioni della metro A le cui prime tre verranno inaugurate tra pochi giorni; all’immenso lavoro sugli impianti di traslazione nei quali siamo passati dal 67% di impianti funzionanti al 2021 al 91% di oggi e stanno proseguendo le sostituzioni; penso al lavoro per aprire le due nuove stazioni di metro C, Porta Metronia e Colosseo. E potrei continuare con innovazioni più puntuali: dall’introduzione del tap&go, all’introduzione dell’abbonamento agevolato per gli under19, al rifacimento delle banchine tranviarie come quelle appena completate davanti al Colosseo”, continua Patanè.

Questo imponente lavoro – spiega Patanè – ha portato cantieri, sospensioni delle linee di forza, bus sostitutivi: ha comportato, cioè, disagi che soprattutto nel corso degli ultimi sei mesi di questo anno si sono acuiti. Per dirne una, era ferma la metro A dalle 21 e tutte le vie tranviarie erano ferme ed esercite da navette sostitutive. Il 2 dicembre 2024 da questo punto di vista segna nei nostri programmi l’inizio di una svolta decisiva per riportare il trasporto pubblico prima alla normalità nel corso del 2025 e poi all’eccellenza negli anni successivi. Segna una svolta perché il riavvio di tre linee di forza tranviarie che servono quadranti fondamentali della città è il primo passo verso la ricostruzione dello scheletro portante della mobilità urbana collettiva. Da oggi, comincia una serie di riconquiste che speriamo non abbia più interruzioni negli anni a venire. Verranno man mano riconsegnati alla città asset di trasporto pubblico e di mobilità collettiva che fino ad oggi non esistevano, perché erano in manutenzione o da sostituire”.

Per parlare dei soli prossimi 50 giorni: ripartono tre tranvie, il 6 dicembre la metropolitana ritorna ad orari completi e, lo stesso giorno, inaugureremo la prima pensilina smart a Porta Pia, che migliora l’accessibilità al Tpl; il 10 arrivano i primi bus elettrici a Roma, l’11 inauguriamo la nuova stazione Spagna, riqualificata come quelle di Cipro e Ottaviano; entro fine anno sono previsti 125 nuovi bus a metano (ora siamo già oltre 70), mentre il 20 gennaio riapre il deposito di Porta Maggiore e tutte le rimanenti linee tranviarie di Roma saranno finalmente operative. Nel corso del 2025 altri pezzi fondamentali di questo puzzle verranno mano a mano reinseriti nella mobilità urbana”, conclude Eugenio Patanè.