Prosegue il processo per la creazione del Climate City Contract, il documento che guiderà Torino verso la neutralità climatica entro il 2030. Martedì 10 ottobre, presso la Sala Colonne di Palazzo Civico, si è tenuta la firma del primo Local Green Deal, il cui obiettivo è la promozione di un sistema del cibo sostenibile e circolare in città. In questa occasione, è stato anche presentato l’Action Plan, progettato per accompagnare le organizzazioni del Terzo Settore nel loro processo di transizione verso pratiche più ecologiche, fornendo loro gli strumenti necessari per agire in questa direzione. Tra i progetti inclusi, c’è anche la creazione di una comunità di pratica focalizzata sull’economia circolare, che seguirà principi e criteri per ridurre gli sprechi, i rifiuti, l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali.
L’accordo è stato firmato dall’assessora comunale alla Transizione Ecologica, Chiara Foglietta, dal presidente di Environment Park, Giacomo Portas, dal dirigente della Camera di Commercio di Torino, Guido Cerrato, in rappresentanza del presidente Dario Gallina, e dai rappresentanti delle piccole e medie imprese e delle start-up che hanno contribuito alla stesura dei due documenti nell’ambito dei progetti gemelli SME4GREEN e RESPONDET, finanziati dal bando europeo COSME. Questi documenti, insieme ad altri impegni strategici, azioni e investimenti previsti, saranno parte integrante del Climate City Contract, un importante passo verso la sostenibilità ambientale a Torino.
“Promuovere un’economia circolare e senza sprechi – ha dichiarato l’assessora alla Transizione Ecologica e all’Innovazione di Torino, Chiara Foglietta – contribuisce alla riduzione delle emissioni, verso l’ambizioso obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, un obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo. Ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili, promuovendo azioni di sistema, non è solo una contromisura agli effetti del cambiamento climatico, ma può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, verde e sostenibile”.
“È fondamentale procedere attraverso delle soluzioni di collaborazione pubblico-privato per sviluppare e promuovere la sostenibilità ambientale come motore di competitività – ha commentato Presidente di Environment Park, Giacomo Portas – Proprio per questo EnviPark vuole essere punto di riferimento per le PMI tramite l’esperienza e le competenze acquisite in oltre vent’anni in campo di sostenibilità in diversi ambiti di innovazione, anche sul fronte agroalimentare. Questo settore non solo rappresenta una risorsa chiave per una Regione come la nostra, ma è anche lo strumento per entrare da protagonisti nelle dinamiche del cibo, dove la sostenibilità, vista sempre come opportunità di crescita, è una reale opportunità di cambiamento”.
“Come Camera di commercio di Torino – ha aggiunto il Presidente Dario Gallina – insieme agli altri partner, abbiamo partecipato alla redazione del Local Green Deal mettendo a disposizione l’esperienza dei nostri progetti legati alla circular economy, tra cui il bando Up to Circ, la cui call è aperta proprio in questi giorni, e la comunità di pratica proposta da Torino Social Impact. Siamo coinvolti anche nel Local Action Plan per l’ascolto e la raccolta delle esigenze del territorio sui temi dell’economia circolare e l’avvio di azioni nel medio e lungo periodo”.
Local Green Deal e progetto SME4GREEN
Il Local Green Deal, sviluppato con il contributo del Dipartimento Fondi Europei e PNRR della Città, insieme a Environment Park e il supporto tecnico di Mercato Circolare, ha raccolto la firma di oltre 20 imprese e associazioni. Questo accordo comprende una serie di azioni mirate a promuovere la produzione sostenibile, incentivare una distribuzione a basso impatto, estendere le filiere corte, promuovere l’educazione a un’alimentazione sana, prevenire e ridurre gli sprechi alimentari e il packaging dei prodotti.
Il documento, firmato il 10 ottobre, rappresenta il risultato di un percorso iniziato a marzo dell’anno precedente, con l’obiettivo di creare, entro il 2024, le condizioni favorevoli alla collaborazione tra le piccole e medie imprese locali del settore alimentare e le autorità pubbliche. Tale collaborazione mira a facilitare l’adozione di politiche di sostegno per l’implementazione di soluzioni ecologiche e intelligenti.
Nel processo di elaborazione del Local Green Deal, sono state coinvolte imprese, cooperative sociali, start-up con una vocazione sociale e associazioni che operano nella produzione, trasformazione, ristorazione e distribuzione del cibo. È stato condotto un’analisi dell’ecosistema cittadino di Torino al fine di individuare sia le opportunità e i punti di forza che da un lato, i punti di debolezza e le minacce dall’altro. Questo approccio inclusivo mira a promuovere una transizione verso pratiche più sostenibili nel settore alimentare.
A Torino, si possono trovare numerosi esempi di buone pratiche nei settori del cibo e dell’economia circolare che possono servire da ispirazione. L’Atlante del Cibo di Torino opera da anni nel mappare il sistema locale del cibo e promuovere la definizione di una politica locale del cibo. Questo impegno ha portato a vari progressi, tra cui l’inserimento del diritto al cibo nello Statuto comunale nel 2016 e la creazione di un tavolo di coordinamento interassessorile e intersettoriale sulle politiche del cibo.
Da questo impegno e dal dialogo instaurato tra i partner locali per la stesura del Local Green Deal, sono emersi nuovi campi di azione e di collaborazione. Questi sforzi mirano a elaborare nuovi progetti e a candidarsi per futuri finanziamenti europei con l’obiettivo di accelerare la transizione verde di Torino. Il cibo e i comportamenti dei cittadini e consumatori svolgono un ruolo fondamentale in questa sfida, in quanto la riduzione degli sprechi alimentari e degli imballaggi associati, insieme a un diverso approccio alla tavola, possono contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni.
Nel contesto di queste iniziative, la call “Cibo circolare” lanciata all’interno del progetto SME4GREEN da Torino City Lab, il laboratorio a cielo aperto del Comune di Torino dedicato allo sviluppo e al testing di soluzioni per sfide urbane, ha identificato sette imprese che riceveranno supporto finanziario e tutoraggio per innovazione, digitalizzazione e lo sviluppo di soluzioni a basso impatto ambientale.
Action Plan e progetto Respondet
Il progetto Respondet ha come obiettivo il potenziamento dell’economia sociale, promuovendo il networking a livello locale e mettendo in evidenza la gestione condivisa delle risorse come elemento chiave per la sostenibilità sociale durante il processo di transizione verde. Si concentra in particolare sull’economia circolare e sulla transizione energetica.
Le iniziative energetiche comunitarie rappresentano un aspetto significativo del progetto. Torino, già fortemente impegnata nel ridurre le emissioni nell’ambito del progetto LET’S GOV, sta cercando di consolidare le interazioni in corso con altre istituzioni, tra cui università, Iren e altri fornitori di energia, la Regione Piemonte, la Camera di Commercio, le Fondazioni Bancarie, associazioni e la società civile.
L’Action Plan, frutto della collaborazione tra diversi dipartimenti e settori del Comune di Torino, con il supporto tecnico di Mercato Circolare e la Camera di Commercio di Torino nell’ambito delle attività di Torino Social Impact, definisce una serie di azioni da intraprendere nel medio e lungo periodo al fine di raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica. Questo piano rappresenta un impegno concreto verso una città più sostenibile e resilienti dal punto di vista ambientale.
Climate City Contract
Sono state poste le basi per il Climate City Contract, un importante passo verso la neutralità climatica di Torino. L’incontro con le imprese tenutosi il 20 luglio e l’evento successivo del 20 settembre, in cui la Città ha collaborato con Torino Social Impact e la Camera di Commercio, hanno avviato il processo di coinvolgimento delle associazioni e del terzo settore. Questo processo mira a definire gli impegni strategici necessari per raggiungere la neutralità climatica, completati da un piano d’azione e un piano economico per calcolare i costi e mobilitare finanziamenti e investimenti.
Dopo la firma del Climate City Contract, il documento sarà esaminato dalla Commissione europea per l’assegnazione di un “Mission Label”. Questo riconoscimento consentirà a Torino di accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea dedicati alla transizione energetica ed ecologica, contribuendo così in modo significativo all’obiettivo di diventare una città più sostenibile dal punto di vista ambientale.