Il contrasto alla seconda ondata dell’epidemia da Covid passa dal Dpcm del 3 novembre 2020 dove a essere limitata fortemente è la mobilità delle persone suddividendo il territorio nazionale in tre aree: rossa, arancione e gialla. A Torino e a tutto il Piemonte sono nell’area rossa, una scelta non figlia di uno sfortunato sorteggio ma che rispecchia principalmente l’alto tasso di diffusione del virus e la critica e preoccupante situazione in cui versano gli ospedali.
Con l’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm il dato relativo alla mobilità veicolare può mostrare – nell’immediato e più di altri – se e quanto l’obiettivo dell’ultimo decreto del presidente Conte stia andando nella direzione giusta.
Stando ai dati giornalieri di 5T diffusi quotidianamente dal portale “Muoversi a Torino” il calo c’è e ricalca l’andamento dello scenario già visto a marzo 2020 ma, col senno di poi, non è abbastanza. Infatti nella giornata di ieri venerdì 6 novembre primo giorno dell’entrata in vigore del Dpcm sono stati 237956 i veicoli circolanti in città. Un calo di 52482 unità (-18%) rispetto ai 290438 di venerdì 30 ottobre.
Altro dato importante è quello relativo agli ingressi in ZTL crollati del 30%, con un numero di veicoli che si è ridotto a 56486 dagli 80736 di venerdì 30 ottobre. Un indicatore questo che mostra come lo smart working incida significamente sulla mobilità da e verso il centro città. Sempre al ribasso, secondo le rilevazioni di 5T, sono i dati relativi al flusso medio dei veicoli circolanti all’ora (-9,2%) e al numero di chilometri percorsi in città (- 9,3%).
Ma se i dati sulla mobilità, seppur positivamente negativi, ricalcano la situazione già vista a marzo 2020 sul fronte della qualità dell’aria la situazione non è altrettanto felice.
La giornata di ieri venerdì 6 novembre ha fatto registrare una impennata dei valori di Pm10 nelle centraline della città (Rebaudengo e Rubino 61 µg/m³, Lingotto 48 µg/m³) e le previsioni dell’Arpa Piemonte per i prossimi giorni, complice l’alta pressione, non sono delle migliori e si prevedono due giorni di mal’aria (solo due giorni perché prudenzialmente l’Arpa non va con le previsioni oltre l’8 novembre).