Torino, la sorveglianza sulla salute dei residenti vicino l’inceneritore (SPoTT) proseguirà fino al 2026

Il Comune di Torino continuerà il programma SPoTT per il triennio 2024-26, monitorando la salute dei residenti vicino al Termovalorizzatore di Torino. A giugno inizieranno nuovi prelievi per il biomonitoraggio umano, coinvolgendo Beinasco, Grugliasco, Rivalta e Torino. Il programma, avviato nel 2013, valuta l’impatto dell’inceneritore sulla salute e previene esposizioni a inquinanti. I risultati saranno pubblicati sul sito del Programma

Credit foto: Comune di Torino

Il Comune di Torino ha fatto sapere che proseguirà anche per il triennio 2024-26 il programma SPoTT – Sorveglianza sulla salute della popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino. In una nota, infatti, spiega che: “A giugno inizierà una nuova campagna di prelievi per il biomonitoraggio umano (BMU), per sorvegliare la salute dei residenti nelle aree di ricaduta dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Torino. Il programma, previsto dal decreto di compatibilità ambientale, è portato avanti dal Gruppo di Lavoro SPoTT (Arpa, AslCittà di Torino, AslTO3, Istituto superiore di Sanità e Istituto zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta), in accordo con le indicazioni di un Comitato Tecnico Scientifico istituito apposta, si sviluppa con il coinvolgimento di Comitato locale di controllo del termovalorizzatore del Gerbido”.

Cosa è il programma SpoTT

“SPoTT – continua la Città Metropolitana di Torino – è un’iniziativa che ha preso il via nel 2013 con l’obiettivo di creare un sistema di sorveglianza per valutare gli effetti dell’inceneritore di rifiuti solidi urbani di Torino, uno dei più grandi d’Italia, nelle popolazioni residenti nell’area circostante l’impianto, monitorando l’eventuale esposizione a inquinanti ambientali derivanti dal processo di incenerimento, individuare possibili effetti sulla salute dovuti a queste esposizioni e fornire indicazioni per la prevenzione per la popolazione esposta”.

“La prima fase del programma – spiega – si è conclusa nel 2018, e una seconda fase è stata progettata e rifinanziata per il triennio 2020-2023. Si sono ampliate le attività, declinate in 10 linee progettuali, che comprendono il biomonitoraggio (su residenti, allevatori e lavoratori dell’impianto) e studi epidemiologici sulla popolazione e sui lavoratori; mentre sul fronte ambientale sviluppa una nuova linea di modellistica per calcolare la dispersione degli inquinanti, un monitoraggio sulle matrici alimentari e una linea dedicata alle deposizioni al suolo di mercurio.
La seconda fase del progetto, che ha ottenuto un finanziamento di quasi 1milione 900 mila euro , ha tuttavia incontrato delle difficoltà sul fronte del biomonitoraggio umano a causa della pandemia”.

“Grazie però alla volontà congiunta di tutto il Gruppo di lavoro, di Trm e del Comitato locale di controllo” spiega Alessandro Sicchiero, consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Torino “è stato possibile costruire, attraverso una serie di convenzioni, una proroga di Spott per il triennio 2024-2026 che ha consentito di dare di nuovo il via al biomonitoraggio umano”

2024-2026: ripartono i prelievi

“Alla nuova fase di prelievi ha dichiarato la disponibilità ad aderire la maggior parte dei cittadini campionati che risultano ancora residenti nelle aree limitrofe al Termovalorizzatore, ovvero nei Comuni di Beinasco, Grugliasco, Rivalta e Torino che avevano già aderito alle fasi precedenti del biomonitoraggio, a partire dal 2013”, prosegue la nota.

“Alle persone coinvolte sarà effettuato un check-up generale sullo stato di salute valutando i parametri ematologici e urinari di base, la funzionalità endocrina e respiratoria, il calcolo del punteggio del rischio cardiovascolare. Saranno inoltre raccolte informazioni utili per interpretare i risultati delle analisi cliniche grazie ad un questionario. Le domande riguardano l’ambiente e le abitudini di vita, la storia medica, le abitudini alimentari e la storia lavorativa del soggetto, la percezione del rischio. Inoltre verranno effettuati esami specifici su sangue e urine allo scopo di misurare l’eventuale presenza dei principali inquinanti associati alle emissioni (metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, policlorobifenili, diossine).
I prelievi saranno gestiti dall’ASL Città di Torino e dall’ASL TO3, a seguito di contatto diretto con i cittadini. I campioni raccolti verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità.
I risultati individuali, riguardanti lo stato di salute generale, saranno restituiti entro pochi giorni dai prelievi; quelli riguardanti gli inquinanti, data la complessità delle metodiche di analisi da applicare, saranno restituiti verosimilmente entro un anno.
Saranno redatti specifici report riguardanti i risultati delle analisi, presentati a livello collettivo.
Gli esiti emersi dai due gruppi esaminati (residenti rispettivamente più vicino e più lontano dall’impianto) verranno confrontati fra di loro e con i risultati delle precedenti fasi del biomonitoraggio.
I risultati complessivi del biomonitoraggio saranno resi disponibili attraverso il sito del Programma: https://www.spott.dors.it/“.