Torino, FFF dipinge una corsia ciclabile in corso Novara contro il Nuovo Codice della Strada

Nella notte del 24 luglio a Torino, lungo il tratto tra via Bologna e via Giuseppe Regaldi in corso Novara, gli attivisti di Fridays For Future hanno dipinto una corsia ciclabile per protestare contro il Nuovo Codice della Strada proposto dal ministro Matteo Salvini. Criticano il disegno di legge per le modifiche che limitano la sicurezza dei ciclisti e la transizione ecologica. Il DDL riduce le protezioni per ciclisti e pedoni, limita le corsie ciclabili e ostacola i progetti di mobilità sostenibile. Simbolicamente è stato disegnato anche un "30" per promuovere la "città 30" come modello urbano sostenibile. FFF Torino chiede un cambio di paradigma nella mobilità

Credit foto: FFF Torino

Nella notte del 24 luglio, in corso Novara a Torino, lungo il tratto tra via Bologna e via Giuseppe Regaldi, gli attivisti di Friday For Future hanno dipinto una corsia ciclabile per porre l’accento sul Nuovo Codice della Strada proposto dal ministro Matteo Salvini in discussione a Roma, ma anche sull’urgenza di fornire ai ciclisti degli spazi sicuri.

Il DDL Salvini sul Nuovo Codice della Strada – spiega una nota di FFF Torino – limita pesantemente la transizione ecologica sulle nostre strade e non tutela gli utenti più deboli (pedoni e ciclisti), spianando la strada alle auto a tutta velocità. In particolare ci opponiamo alle modifiche del Codice della Strada, come la scelta di modificare le condizioni di sicurezza nel sorpasso delle automobili nei confronti delle biciclette, le limitazioni imposte alle corsie ciclabili, che diventano difficili da realizzare. Ci opponiamo anche alla riduzione della casa ciclabile, del doppio senso ciclabile, all’eliminazione dell’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza ai ciclisti in caso di strada stretta e al peggioramento della strada urbana ciclabile”.

Oltre a ciò, tutti i progetti legati alla mobilità sostenibile e al ridisegno dello spazio urbano, dalle zone 30 alle zone pedonali, fino alle ZTL ed aree di sosta, con questo nuovo disegno di legge dovranno essere approvati dal Ministero, che ritarderà ed ostacolerà gli interventi. È stato anche disegnato simbolicamente un 30 per terra, in quanto una delle richieste avanzate dal movimento è infatti la città 30, un modello sostenibile per uno spazio urbano a misura di persona, come attuato di recente a Bologna. La nuova proposta di modifica del Codice della Strada va però in direzione opposta, limitando l’installazione di sistemi di controllo della velocità e la possibilità di istituire nuove ZTL”, continua la nota.

“Vogliamo lanciare un messaggio chiaro al Governo e all’amministrazione della Città di Torino, perché un cambio di paradigma sulla mobilità è più urgente che mai e non ci possiamo permettere passi indietro come questo Nuovo Codice della Strada”, concludono i FFF Torino.