A Torino nel weekend del 5-6 aprile si è tagliato il traguardo dei primi 20 milioni di passaggi di biciclette sulle ciclabili cittadine monitorate. Lo comunica la Consulta della Mobilità Ciclistica e Moderazione del Traffico, che riporta i dati registrati dai 12 “conta-bici” sparsi per la città e posizionati sotto il manto ciclabile, a partire dal 10 maggio 2019.
Il podio delle ciclabili più frequentate vede in vetta corso Castelfidardo (bidirezionale) con oltre 3,7 milioni di passaggi, seguito a ruota dall’accoppiata pressochè equivalente di corso Francia sud (monodirezionale) e via Bertola (bidirezionale) con 2,8 milioni ciascuna.

Si tratta solamente di 12 punti di rilevazione (1m ciascuno, per un totale di circa 12m di lunghezza rilevata) rispetto all’intera rete ciclabile torinese, la cui estensione è di circa 250 km. “Un dato che quindi non serve a quantificare il numero totale di persone che scelgono la bicicletta per i propri spostamenti in città – spiega la Consulta – perché sarebbe altamente sottodimensionato, in quanto molti tragitti casa-lavoro, casa-scuola, o per le varie commissioni nel quartiere, non intercettano alcun conta-bici. È invece estremamente importante osservare questi dati per poter confrontare, anno per anno, il numero di passaggi sulla stessa ciclabile: una tendenza in continua crescita“.
Ad esempio, sulle tre ciclabili di seguito evidenziate (che hanno rilevazioni costanti a partire dal 2020), si nota la crescita davvero importante pari a +83% in 5 anni. Del resto, come afferma l’urbanista Colville-Andersen: “Costruitele e loro verranno!”.

“Nel corso degli ultimi cinque anni – afferma Diego Vezza, presidente della Consulta Mobilità Ciclistica – è praticamente raddoppiato il numero di persone che scelgono di usare la bicicletta come mezzo di trasporto in pieno inverno. Si tratta di un traguardo che però deve rappresentare un nuovo punto di partenza, non possiamo accontentarci. Ci sono ancora innumerevoli difficoltà per l’infrastruttura ciclabile torinese, che andrebbe migliorata, in termini di quantità e qualità, per incrementare il comfort di chi pedala già oggi, e di chi invece vorrebbe iniziare”.
La Consulta quindi rinnova l’invito, come già fatto in occasione del “Dossier per la Mobilità attiva e sostenibile” del Dicembre 2021, “a dedicare sempre più risorse finanziare su nuovi progetti di nuove ciclabili, di pedonalizzazioni e piazze scolastiche, oltre a incrementare il team di progettisti della mobilità attiva e agile”.
Se gli utenti sono in forte aumento, si dovrà allora continuare a migliorare l’infrastruttura ciclabile per le due ruote: creare i collegamenti mancanti fra ciclabili esistenti, che finiscono nel nulla (come, ad esempio, le ultime proposte inviate sul mercato di corso Brunelleschi e largo Piero della Francesca); allargare le banchine ed eliminare la malasosta di auto agli incroci tra corsie auto e ciclabili, per aumentare la visibilità e quindi la sicurezza per le persone: le sole zebrature non sono sufficienti e non vengono rispettate, servono interventi strutturali; progettare le nuove ciclabili più larghe, che non siano sempre limitate al minimo di legge, per permettere il flusso di numerose biciclette e delle sempre più diffuse cargobike; prevedere attraversamenti ciclopedonali separati e sempre più larghi, senza spigoli vivi a 90°.