Prosegue la 27esima edizione del Festival CinemAmbiente, che si svolge dal 4 al 9 giugno 2024 a Torino e online sulla piattaforma OpenDDB, con una selezione dei titoli in cartellone visibile in replica fino al 18 giugno tramite il sito www.festivalcinemambiente.it. Il Festival è quest’anno dedicato alla memoria di Gaetano Capizzi, suo fondatore e storico direttore, scomparso prematuramente lo scorso anno.
L’edizione 2024 presenta 76 film, in arrivo da 27 Paesi, in rappresentanza di 4 continenti. I film proposti rispecchiano le tante sfaccettature oggi assunte dalla crisi ambientale, in cui il confine tra globale e locale si assottiglia sempre più, facendo emergere problemi irrisolti e sempre più pressanti (eventi meteo estremi, conservazionismo delle specie, inquinamento industriale palese e quello occulto dei fondali marini, allevamenti intensivi, nuovi alleati nella battaglia contro l’emergenza climatica, inarrestabilità del riscaldamento globale, transizione ecologica) che il Festival propone nella consueta suddivisione del Concorso documentari, Concorso cortometraggi e nelle due sezioni non competitive Made in Italy e Panorama.
Ecco il programma di giovedì 6 giugno.
I FILM. Le proiezioni al Festival si aprono nel pomeriggio con un titolo della sezione non competitiva Panorama. Duemila poliziotti contro duecento squatter asserragliati sugli alberi: queste le forze in campo nella battaglia per la foresta di Dannenröder, durata più di quarant’anni e raccontata nel suo momento di svolta dal regista Klaus Sparwasser in System Change – A Story of Growing Resistance (ore 17:30, Cinema Massimo ‒ Sala Cabiria). La lotta ambientalista nel cuore della Germania contro l’abbattimento di una vasta area di alberi secolari per fare spazio all’autostrada federale A49 ha avuto una fase cruciale nel 2020, con il violento sgombero ‒ ripreso dal film ‒ da parte delle forze dell’ordine, delle case sugli alberi costruite dagli attivisti: un episodio di ampia risonanza mediatica soprattutto per la presenza sul luogo di Carola Rackete, l’ex comandante della Sea Watch 3, oggi candidata alle elezioni europee. L’epilogo della battaglia coincide con quello del film, che documenta anche lo sgombero del villaggio abbandonato di Lützerath occupato dagli ambientalisti e dà voce alla rabbia e alle speranze deluse delle giovani generazioni impegnate per un futuro sostenibile e contro l’indifferenza della politica alla crisi climatica.
Nel pomeriggio e in prima serata, la sezione non competitiva Made in Italy presenta due film in successione. La fabbrica della carne (ore 18:00, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Teresa Paoli, prodotto da Presadiretta di Rai3, è un viaggio che parte dagli allevamenti intensivi italiani, dove gli animali sono ridotti a meri ingranaggi dell’industria alimentare, e arriva fino a Singapore per analizzare luci e ombre della produzione di carne in vitro. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista e l’autrice Paola Vecchia. Il secondo film, Mr. Beau (ore 19:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Claudia Tosi, è la storia di un legame speciale, quello tra l’autrice e il suo amato golden retriever, e, allo stesso tempo, una coinvolgente riflessione sui rapporti tra umani e non umani. Quando Beau si ammala, infatti, Claudia intraprende un complesso percorso – tra ricerche etologiche, avventure nella natura, sessioni di coaching – per capire meglio la loro relazione e se i bisogni animali possano essere davvero soddisfatti nel mondo umano. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista.
In serata, due titoli in successione del Concorso lungometraggi. Lonely Oaks 1250 (Cinema Massimo – Sala Cabiria, ore 19:30), di Fabiana Fragale, Kilian Kuhlendahl e Jens Mühlhoff, ci porta in una foresta, quella di Hambach, nella Germania occidentale, diventata uno dei simboli internazionali delle battaglie ambientali. Occupata da dieci anni dagli attivisti che, arroccati in case sugli alberi, si oppongono agli ulteriori disboscamenti pianificati dalla compagnia RWE per ampliare la miniera di superficie di lignite, l’antica foresta ‒ già ridotta dai 60 chilometri quadrati originali ai 7 attuali ‒ fu nel 2018 teatro di un tragico incidente. Nel corso di un’operazione di sgombero della polizia, lo studente di cinema Steffen Meyn cadde da un albero, perdendo la vita. Il film è basato sulle riprese da lui effettuate per due anni con una videocamera 360° fissata sul casco, che documentano, in una prospettiva personale, l’occupazione della foresta e l’impegno di attivisti disposti a rischiare la vita per proteggere l’ambiente. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista Fabiana Fragale. Con il secondo lungometraggio Nuked (ore 21.30, Cinema Massimo – Sala Cabiria), il regista canadese Andrew Nisker – già in passato ospite del Festival – ci riporta indietro nel tempo, alla seconda metà degli anni ’40, all’atollo di Bikini, primo paradiso contaminato dai test nucleari statunitensi destinati a protrarsi per oltre un decennio nelle Isole Marshall. Film che inizia dove il pluripremiato Oppenheimer finisce, il lungometraggio alterna materiali d’epoca inediti, ritrovati negli archivi militari americani, ad interviste agli abitanti delle isole ‒ ancora costretti alla diaspora ‒ mostrando le conseguenze delle detonazioni nucleari sul territorio e sul destino della popolazione locale anche a quattro generazioni di distanza. Ricostruzioni e testimonianze svelano le verità nascoste dietro le versioni ufficiali diffuse dal governo degli Stati Uniti su uno dei capitoli salienti della Guerra fredda e su una storia del passato che, oggi, rischia di tornare attuale. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.
Sempre in serata, viene proposto un altro titolo della sezione Made in Italy. Bangarang (ore 21:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Giulio Mastromauro. Focalizzato su una delle città più inquinate non solo del nostro Paese, ma del mondo, il film racconta che cosa significa oggi essere bambini a Taranto e crescere in una città che da sessant’anni ospita la più grande acciaieria in Europa ed è teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia del vecchio Continente. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.
In contemporanea, in una proiezione open air all’Imbarchino del Valentino, il Festival propone ancora un titolo della sezione Panorama. Ispirato ai due giovani registi, Manon Turina e François Marques, dalla trasfigurazione subita durante la pandemia da una metropoli solitamente frenetica come Londra, Green City Life (ore 21:45) si interroga sul modo in cui potrà essere costruita la città del futuro, in grado di coniugare i benefici della campagna e i vantaggi delle aree urbane. Alla ricerca di esempi concreti e rivoluzionari che riportano la natura nel cuore delle città, i due viaggiano in Messico, Europa e Stati Uniti. A ogni tappa, con l’aiuto di associazioni, imprenditori, esperti del luogo, trovano fonti di ispirazione – dalla rivegetazione all’agricoltura urbana – utili per disegnare la città green di domani e invitare all’azione
amministrazioni pubbliche, compagnie private e semplici cittadini.
IL PREMIO LETTERARIO LE GHIANDE. Giunto alla sua ottava edizione, il Premio letterario Le Ghiande è attribuito quest’anno ad Alessandra Viola, ospite del Festival per un incontro (ore 18, Il Circolo dei lettori) a cui interverranno due componenti del comitato selezionatore incaricato dell’assegnazione del riconoscimento: Serenella Iovino, saggista e docente di Italian Studies and Environmental Humanities alla University of North Carolina, e il giornalista Marco Fratoddi. Il dialogo a più voci sarà occasione per approfondire l’opera e il lavoro, segnati da una grande passione per il mondo vegetale, della giornalista e divulgatrice scientifica, autrice e conduttrice di programmi e rubriche RAI (Clorofilla, rivolto ai ragazzi, e Racconti verdi) e scrittrice. Alla sua attività di autrice di saggi scientifici premiati in Italia e all’estero (tra i quali spiccano Verde Brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale, con Stefano Mancuso, del 2013, Flower Power. Per i diritti delle piante, del 2020, Andare per… orti botanici, con Manlio Speciale, del 2022) fa diretto riferimento la motivazione del Premio, sottolineando come “con i suoi numerosi libri, a cui fanno da corollario cartoni animati e opere teatrali, Alessandra Viola ha obliterato la distinzione tra saggistica e narrativa, mettendo l’immaginazione e la ricerca scientifica al servizio del Pianeta e dando prova di una straordinaria capacità di rendere accessibile al pubblico il racconto della natura”.
L’ECOTALK. Nell’ambito della formazione, come lo scorso anno, viene riservato uno spazio a NextJournalist, il progetto realizzato da LifeGate ‒ mediapartner di CinemAmbiente ‒ e sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus. Rivolta agli studenti che intendono avvicinarsi ai temi della comunicazione ambientale e della creazione di contenuti, l’iniziativa concorsuale quest’anno ha coinvolto oltre 1.400 scuole superiori di Piemonte, Lombardia e Lazio, chiamate a confrontarsi con il tema dei “water defenders”, che ispira anche l’ecotalk Acqua né più, né meno (ore 16, Cinema Massimo – Sala Soldati). A partire dalla crisi climatica che, tra siccità e inondazioni, fa dell’acqua non solo un elemento salvifico, ma anche una minaccia, gli studenti dell’I.T.I. Omar di Novara e dell’I.I.S. Tommaso D’Oria di Ciriè, vincitori della seconda edizione di NextJournalist, illustreranno come e perché tutti possono diventare “water defenders”, attraverso la divulgazione e l’adozione di buone pratiche. All’incontro, moderato da Tommaso Perrone, direttore responsabile di LifeGate, sarà ospite il fotografo Stefano Torrione che presenterà immagini inedite della mostra “Deserto Italia”.
In allegato il programma completo della giornata: