Il vice Presidente della Commissione Europea, non chè responsabile del Green New Deal, Franz Timmermans è andato a Kiev, e sembra che abbia dedicato molti pensieri alla transizione energetica come cardine dei piani di ricostruzione. “L’Ucraina ha tutte le carte in regola per diventare un leader nella moderna energia verde, ha un enorme potenziale di energia solare, eolica, idrogeno e biometano”, ha assicurato Timmermans. Ma perchè non cominciare subito, nell’emergenza?
Riporto poi da Eunews altri elementi relativi all’energia:
La necessità di supportare l’Ucraina anche sul piano energetico è stato evidenziato anche nel corso della conversazione telefonica tra il presidente Zelensky e la numero uno della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di lunedì scorso (2 gennaio), in cui sono state delineate le priorità del vertice Ue-Ucraina in programma il 3 febbraio a Kiev. Sul piano del sostegno immediato le due parti hanno concordato che entro la fine di gennaio sarà consegnato il primo lotto di 15 milioni di lampade a Led finanziate dall’Ue, a cui si aggiungono “generatori, tende e scuolabus”. Un primo passo per quanto riguarda l’impegno di Bruxelles a sborsare 30 milioni di euro per l’acquisto di 30 milioni di lampade al led, “che sono oggi vitali per portare luce all’Ucraina”, aveva spiegato la stessa presidente von der Leyen alla conferenza internazionale di solidarietà di Parigi lo scorso 13 dicembre: “Garantiscono un risparmio dell’88 per cento rispetto alle vecchie lampadine, si potrà così risparmiare un gigawatt di elettricità, che è equivalente alla produzione annuale di una centrale nucleare”.
Insomma si portano generatori (tradizionali, fossili) lampadine a basso consumo e si prospettano piani di ricostruzione incentrati sulle rinnovabili. Di tutto si parla ma – almeno apparentemente – si trascura il contributo che pannelli e accumulatori solari a utilizzo immediato (piccoli e medi) possono dare nell’attuale situazione. Noi come Eco dalle Città stiamo cercando partner e singoli cittadini interessati a spingere in questa direzione. Non sappiamo se è la prima volta nella storia che una guerra ha conseguenze cosi negative sulla rete elettrica. Ma potrebbe essere la prima volta nella storia che si reagisce coi pannelli solari sui balconi.