Testo Unico delle Rinnovabili, Coordinamento FREE: “Complica al posto di semplificare”

Secondo Attilio Piattelli è necessario un cambio di passo se vogliamo rispettare gli obiettivi della transizione energetica "Sembra che ogni occasione sia buona per introdurre qualche ostacolo sul percorso di autorizzazione e gestione di impianti FER e neppure questa bozza di decreto fa eccezione"

Testo Unico Rinnovabili

Il 7 agosto, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, presenterà in Consiglio dei Ministri il Testo Unico per le Fonti Rinnovabili. Il provvedimento è stato elaborato in collaborazione con i colleghi Paolo Zangrillo, Ministro della Pubblica Amministrazione, e Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme.

Il Testo Unico introduce una serie di norme finalizzate a semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione per gli impianti a fonti rinnovabili. Tra le principali novità, il provvedimento prevede anche sanzioni severe per gli impianti che operano senza le necessarie autorizzazioni.

“Stupisce vedere che nella bozza circolata del cosiddetto Testo Unico delle Rinnovabili, in attuazione della delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera d, della Legge 118 del 2022 Legge sul mercato e la concorrenza, che dovrebbe razionalizzare e semplificare le procedure autorizzative per gli impianti a fonti rinnovabili, siano apparsi elementi di complicazione anziché di semplificazione. Sembra che ogni occasione sia buona per introdurre qualche ostacolo sul percorso di autorizzazione e gestione di impianti FER e neppure questa bozza di decreto fa eccezione. – afferma Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE – In particolare è spuntata la necessità di acquisire un idoneo titolo edilizio, fatto che sembra applicarsi in modo generalizzato anche agli interventi che dovrebbero essere realizzati in edilizia libera. È poi spuntata la necessità di acquisire pareri paesaggistici per interventi di rifacimento e potenziamento ricadenti in alcune fattispecie di aree tutelate che fino a ora era possibile invece realizzare ricorrendo all’edilizia libera”.

“Riteniamo che, avendo il governo definito gli obiettivi al 2030 per lo sviluppo e la realizzazione delle FER, gli atti legislativi dovrebbero essere indirizzati al loro raggiungimento e quindi individuare in maniera univoca le aree idonee e di accelerazione per facilitare l’ottenimento delle autorizzazioni su queste aree, mentre purtroppo dobbiamo constatare che il recente Decreto Aree Idonee e l’attuale bozza di riordino normativo vanno esattamente nella direzione opposta: complicare anziché semplificare. Esattamente il contrario di ciò che sia il clima sia il sistema paese necessitano per la transizione energetica, la riduzione del costo dell’energia e la sicurezza energetica. E per fare tutto ciò è necessario imboccare con decisione la strada delle rinnovabili senza ripensamenti, per uscire il prima possibile dall’era delle fonti fossili”, conclude Piattelli.