Il 2 febbraio la Commissione Europea adotterà il regolamento che include gas e nucleare nella tassonomia sulla finanza sostenibile, sono possibili solo “piccole modifiche” rispetto alla bozza inviata il 31 gennaio ai Paesi membri e agli esperti della Piattaforma sulla tassonomia verde. Lo ha detto la Commissaria responsabile del dossier, Mairead McGuinness, in un’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Bruxelles si avvia quindi a non apportare alcuna revisione fondamentale alle proposte che classificano l’energia nucleare e il gas come sostenibili, in base ad una bozza delle sue regole diffusa il 31 dicembre 2021. Proposte che hanno suscitato un acceso dibattito, con alcuni paesi come la Germania che spinge per investimenti nel gas “necessari” a smettere di usare carbone, mentre altri affermano che etichettare un combustibile fossile come verde mina la credibilità dell’Ue e il suo tentativo di essere leader globale nella lotta ai cambiamenti climatici.
L’energia nucleare è allo stesso modo divisiva. Francia, Repubblica Ceca e Polonia sono tra coloro che affermano che il nucleare dovrebbe avere un ruolo importante nel frenare il riscaldamento globale perché non emette gas serra. Altri come Austria, Germania, Lussemburgo sono contrari, adducendo preoccupazioni per i rifiuti radioattivi. Anche il governo di coalizione a tre del cancelliere tedesco Olaf Scholz, composto dai socialdemocratici di centrosinistra, dai Verdi e dai Liberi Democratici favorevoli agli affari, è diviso sulla questione.
Beghin, su rinnovabili Ue non tradisca cittadini
“I cittadini europei vogliono e credono nell’energia rinnovabile. Il sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo non lascia dubbi: l’88% degli europei vorrebbe maggiori investimenti nel settore così da aumentare la quota di utilizzo di energie rinnovabili in tutti i settori dell’economia, dai trasporti al riscaldamento delle case.” Così Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, in una nota. “L’energia solare, quella eolica e quella idroelettrica possono rappresentare il nostro petrolio, quella fonte alternativa e rinnovabile che può rendere il nostro Continente indipendente dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e neutro dal punto di vista delle emissioni clima alteranti. È incoerente investire miliardi di euro nella transizione ambientale e poi avallare nella tassonomia il nucleare e il gas che per definizione verdi non sono. Serve dunque coerenza per non tradire gli impegni presi con i cittadini europei”, conclude.
Verdi tedeschi, Parlamento Ue fermi la follia
“Il Parlamento europeo deve fermare questa follia”. Così su Twitter l’eurodeputato Michael Bloss, esponente di primo piano dei Verdi tedeschi a Bruxelles (già co-relatore per il pacchetto clima e negoziatore per la formazione del governo ‘a semaforo’), commentando le ultime notizie sulla tassonomia che non prevedono grossi cambiamenti sull’inclusione del gas e del nucleare nell’atto delegato per classificare gli investimenti sostenibili. Il vicecancelliere tedesco, Robert Habeck, Verde anche lui, ha colto l’occasione della sua visita a Bruxelles per ribadire la sua opposizione all’inclusione del nucleare nella tassonomia della finanza sostenibile dell’Ue. Affermando, contro l’orientamento espresso dal suo governo, che “non abbiamo bisogno” di un’etichetta verde neanche per il gas.