Tari a Torino, il Consiglio comunale ha approvato l’aumento del 6,67% per il biennio 2024-25

Questa decisione è stata presa per garantire la totale copertura dei costi del servizio e come adeguamento alla crescita dell’inflazione e all’aumento dei costi. L'adeguamento è inferiore rispetto alla quota massima che Arera ha stimato del 13,3% per il biennio 2024-2025. Sono diverse le agevolazioni previste, come nel caso ad esempio delle famiglie in difficoltà e ammontano a un totale complessivo di quasi 8 milioni di euro

tari torino

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato, questo pomeriggio, tre diverse delibere presentate dalla Giunta riguardanti la validazione dell’aggiornamento biennale del Piano economico finanziario (PEF) 2024-25 del servizio integrato per la gestione dei rifiuti, le modifiche al Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) e l’approvazione delle tariffe TARI con relative agevolazioni.

In dettaglio, sulla base dei nuovi parametri tariffari proposti da Arera (l’Autorità di regolazione per Energia, reti e ambiente), è stato approvato un aumento del 6,67% della tassa sui rifiuti rispetto all’anno precedente. Questo aumento garantirà la totale copertura dei costi del servizio e rappresenta un adeguamento alla crescita dell’inflazione e all’aumento dei costi, risultando comunque inferiore alla quota massima del 13,3% stimata da Arera per il biennio 2024-2025.

Le agevolazioni previste ammontano complessivamente a quasi 8 milioni di euro. Per le famiglie in difficoltà, in base ai parametri ISEE (fino ai 24mila euro di reddito), sono stanziati 6,9 milioni di euro. Un emendamento dell’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli ha modificato le percentuali di sconto nelle tre fasce di reddito, accogliendo le istanze delle organizzazioni sindacali:

  • Prima fascia, fino a 13mila euro: sconto aumentato dal 40 al 45%
  • Seconda fascia, da 13mila a 17mila euro: sconto aumentato dal 25 al 30%
  • Terza fascia, da 17mila a 24mila euro: sconto aumentato dal 15 al 20%

Ulteriori 260mila euro sono destinati a una riduzione fino al 10% della parte variabile della tariffa per le utenze domestiche che abbiano migliorato i risultati di raccolta differenziata rispetto all’anno precedente. Altre agevolazioni includono:

  • 200mila euro per attività commerciali e artigianali situate in zone con lavori di pubblica utilità che durano più di sei mesi
  • 10mila euro per locali destinati a culti religiosi riconosciuti dallo Stato
  • 50mila euro per onlus, fondazioni di assistenza sociale e sanitaria, cooperative sociali, gestori di protagonismo giovanile e Case di Quartiere
  • 20mila euro per utenze non domestiche che cedono gratuitamente eccedenze alimentari per fini di solidarietà sociale

Oltre alle tre delibere, il Consiglio comunale ha approvato anche una mozione d’accompagnamento, presentata da tutte le forze della maggioranza, che impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali. L’obiettivo di tale confronto è rivedere e migliorare, per l’anno prossimo, le agevolazioni sulla TARI previste per i nuclei familiari in situazione di disagio economico.

Un dialogo dovrà essere avviato anche con le associazioni dei commercianti sull’ipotesi di un aumento delle rate per il pagamento della TARI. Il documento propone inoltre di incrementare i controlli sulle dichiarazioni ISEE, per evitare che i benefici vengano concessi a chi non ne ha diritto, e di potenziare la struttura incaricata del recupero dell’evasione della TARI.

In collaborazione con AMIAT, sarà necessario aggiornare gli indici di produzione delle categorie ritenute maggiormente critiche per quanto riguarda i rifiuti non domestici, in particolare per i locali della ristorazione e gli esercizi commerciali che vendono beni alimentari.

La mozione richiede anche di implementare il controllo e le relative sanzioni per i rifiuti urbani abbandonati e di sperimentare, per alcune attività, una tariffa puntuale per la raccolta dei rifiuti. Infine, si propone un aumento dello sconto attualmente previsto (10%) per quelle zone della città che ottengono migliori risultati nella raccolta differenziata e per gli utenti che dimostrano comportamenti virtuosi nella riduzione della produzione di rifiuti.