Nella gestione di rifiuti la città di Roma “si conferma un caso unico per complessità territoriale, non solo nel panorama nazionale, ma anche internazionale. In un contesto così sfidante, Ama (l’azienda rifiuti capitolina, ndr) ha conseguito risultati significativi, dimostrando performance superiori in termini di raccolta differenziata e recupero di materia rispetto a molte altre città metropolitane italiane e capitali europee“.
Questo, in estrema sintesi, ciò che emerge da uno studio dell’Università Luiss Business School condotto in partnership con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’evento ha visto la presenza dell’Assessora all’Agricoltura Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, del Rettore della Luiss Guido Carli, Paolo Boccardelli, del Presidente di Ama, Bruno Manzi, e del Direttore Generale, Alessandro Filippi. L’iniziativa rientra nell’ambito di un accordo quadro di quattro anni, di reciproca collaborazione tra Ama Spa e Luiss Business School Spa, riguardante l’organizzazione e realizzazione di eventi di rilievo scientifico sui temi dell’economia circolare e del waste management.
L’intesa prevede che ogni anno venga effettuato un focus aggiornato sul posizionamento economico produttivo di Ama, garantendo così un costante monitoraggio delle performance aziendali.
La ricerca intende fornire ad Ama un quadro organico di dati, sviluppato su più macroaree (quadro tecnico produttivo, struttura organizzativa, stato economico, analisi comparativa e migliori pratiche, ecc.), utili a valutare il proprio posizionamento rispetto alle aziende con analoga mission, operanti nelle principali città metropolitane italiane e in alcune capitali europee. L’approccio analitico adottato ha permesso di fornire una fotografia dettagliata della situazione della Capitale aggiornata al 2022 (ultimi dati ISPRA disponibili), evidenziando criticità ma anche opportunità di miglioramento soprattutto in vista del prossimo Giubileo.
Lo studio
L’obiettivo della ricerca è quello di fotografare e analizzare una situazione consolidata, in rapporto alle maggiori città italiane ed europee, proponendo possibili soluzioni per migliorare il servizio di igiene urbana e incrementare le percentuali di raccolta differenziata nei prossimi anni. La città di Roma, dice lo studio, “si conferma un caso unico per complessità territoriale, non solo nel panorama nazionale, ma anche internazionale. In un contesto così sfidante, AMA ha conseguito risultati significativi, dimostrando performance superiori in termini di raccolta differenziata e recupero di materia rispetto a molte altre città metropolitane italiane e capitali europee”.
Nel Comune di Roma, si ricorda, la raccolta differenziata è poco sopra il 45%, mentre in Città metropolitana si arriva al 52,1%. Rispetto a città europee di pari dimensioni o più grandi, le performance in effetti sono buone, però bisogna sottolineare che le percentuali crescono ad un ritmo davvero molto basso.
A questo proposito lo studio sostiene ad esempio che “non vi è una correlazione diretta tra l’estensione del ‘porta a porta’ e le percentuali di raccolta differenziata”, mentre un altro aspetto rilevante messo in luce è che “solo il 68% dei rifiuti gestiti a Roma è prodotto dai residenti”.
Per quanto riguarda i livelli tariffari, questi sono in linea con le altre città metropolitane italiane, mentre si sottolinea un “gap impiantistico, sia per quanto riguarda la gestione delle frazioni leggere che pesanti, il che influisce su alcuni indicatori di servizio. Ad esempio, è stato evidenziato un deficit impiantistico nella gestione della frazione organica pari a oltre 150mila tonnellate”.
Linee strategiche Ama
“Ama sta ponendo solide basi per un percorso virtuoso proiettato al futuro, che dà anche risposte concrete allo studio della Luiss Business School”, dice l’azienda in una nota. Infatti, “è già in atto un profondo ricambio generazionale grazie all’assunzione nell’ultimo anno di oltre 1.200 giovani da dedicare ai servizi sul territorio. A ciò, si abbina il radicale rinnovamento della flotta aziendale, con 373 nuovi mezzi (in particolare “pesanti”) in arrivo progressivamente nei prossimi mesi. La strategia rientra nell’ottica dell’aumento dell’efficienza e delle performance per una città con maggiori standard di decoro”.
Per la raccolta differenziata, “è stato recentemente rinnovato tutto il parco cassonetti stradali; sono inoltre in arrivo 1.600 cestoni smart con sensori capaci di rilevare il livello di riempimento che saranno collocati in punti nevralgici della città (uscita metro, strade commerciali, ecc.) e si sta incrementando la raccolta porta a porta per le utenze commerciali”.
Per gli impianti, invece, “l’obiettivo è la chiusura del ciclo dei rifiuti. Tra gli asset previsti, di prossimo inizio lavori, due impianti di biodigestione per il trattamento della frazione umida, con una capacità di trattamento complessiva di 200mila tonnellate annue, in grado di produrre sia compost, un fertilizzante di alta qualità, sia biometano. Quest’ultimo verrà utilizzato anche per alimentare i veicoli della flotta Ama consentendo peraltro un considerevole abbattimento dei costi di carburante e realizzando una vera autonomia circolare. A questi, si aggiunge la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba“.
“L’impegno della nostra amministrazione è chiaro: vogliamo rendere Roma una città leader nell’economia circolare – sottolinea l’Assessora all’Ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi -. Lo studio presentato oggi ci offre strumenti concreti per prendere decisioni strategiche in vista del Giubileo e oltre. È fondamentale rafforzare la rete impiantistica e migliorare la raccolta differenziata, ma anche sensibilizzare i cittadini e i turisti su un corretto smaltimento dei rifiuti. Grazie alla collaborazione con Ama e con il supporto scientifico della Luiss, siamo pronti a portare avanti politiche che puntano a un ciclo virtuoso dei rifiuti, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo uno sviluppo sostenibile della città”.
“Lo studio presentato oggi è una risorsa fondamentale per affrontare in modo efficace le sfide del futuro – dichiara il Presidente di Ama Bruno Manzi -. I dati ci offrono una chiara fotografia della situazione, evidenziando aree in cui possiamo migliorare. Ama è fortemente impegnata a trasformare queste sfide in opportunità, accelerando il passaggio verso un modello di economia circolare. Questo significa non solo ridurre il quantitativo di rifiuti, ma anche favorire il riciclo e il recupero di risorse, con un impatto positivo sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini”.