Una nuova ricerca messa a punto dal Global Alliance For The Future Food – alleanza strategica di fondazioni filantropiche che lavorano per trasformare i sistemi alimentari globali per le generazioni future- fa luce su quanto il trasporto e lo stoccaggio degli alimenti generi emissioni in tutti i Paesi UE e in Russia, evidenziando come siano il 15% di tutte quelle da combustibili fossili ogni anno. “Per raggiungere l’obiettivo zero entro il 2050 e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (2,7°F), dobbiamo urgentemente svincolare i nostri sistemi alimentari dai combustibili fossili”, ha commentato l’organizzazione.
Questa ricerca, spiega la Global Alliance: “valuta in modo esaustivo il legame critico tra i sistemi alimentari e energetici attraverso due rapporti: il documento informativo ‘Power Shift. Perché dobbiamo svezzare i sistemi alimentari industriali dai combustibili fossili’ e il documento di discussione associato ‘Verso un cibo senza combustibili fossili. Perché la collaborazione tra gli attori dei sistemi alimentari e energetici è fondamentale’. Il brief è un invito all’azione per tutte le parti interessate nei settori alimentare ed energetico. Sottolinea che dobbiamo lavorare insieme per abbandonare i combustibili fossili e dirigerci verso un futuro sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
Secondo i dati di questa ricerca, il trasporto e lo stoccaggio degli alimenti rappresentano 1/7 dei combustibili fossili consumati ogni anno: 4,6 gigatonnellate di CO2. Ciò significa che senza delle trasformazioni radicali del sistema alimentare, non riusciremo a rimanere al di sotto degli 1,5 gradi, esaurendo le scorte di carbonio.
L’analisi, poi, mette in luce come sia le lobby fossili a remare contro la trasformazione green. Questa lobby, infatti, per la Global Alliance sta tentando di mantenere gli stessi livelli di dipendenza dai combustibili ad alta impronta di carbonio della catena alimentare: “Solo negli USA gli investimenti nel settore petrolchimico per produrre plastica, pesticidi e fertilizzanti hanno un valore di 164 miliardi di dollari nel periodo 2016-2023. La plastica e i fertilizzanti del settore alimentare sono circa il 40% di tutti i prodotti petrolchimici”.
“I sistemi alimentari industriali – ha spiegato Patty Fong della Global Alliance – hanno un problema di combustibili fossili. Per prevenire un catastrofico collasso climatico, dobbiamo urgentemente svincolare i nostri sistemi alimentari, insieme ad altri settori economici dipendenti dai combustibili fossili. Passare dalla dipendenza dai combustibili fossili all’energia rinnovabile e all’agricoltura rigenerativa e agroecologica non solo proteggerebbe il nostro pianeta, ma renderebbe il cibo più accessibile, migliorerebbe la sicurezza alimentare, creerebbe posti di lavoro, migliorerebbe la salute e aiuterebbe a combattere la fame”.