Dopo lo spegnimento temporaneo dell’inceneritore di Livorno, interviene Raphael Rossi, amministratore unico di Aamps, l’azienda che gestisce l’impianto.
Confermiamo che in data 21/06/2023 abbiamo deciso lo spegnimento temporaneo dell’impianto di smaltimento sito in area “Picchianti” a Livorno a seguito di una comunicazione inoltrata da ARPAT lo stesso giorno inerente il campionamento delle scorie derivanti da combustione dell’impianto effettuato in data 6-7 febbraio 2023.
Nel merito e con il rispetto dovuto all’organo di controllo riteniamo opportuno fornire ulteriori elementi utili alla comprensione di quanto verificatosi.
Nello specifico ribadiamo di avere assunto la decisione dello spegnimento transitorio in via cautelativa dopo avere ricevuto una comunicazione perentoria da parte di ARPAT relativa alla produzione delle scorie post-combustione classificabili come “pericolose”, anziché “non pericolose” (ai sensi del Decreto Legislativo n. 152/2006 “Testo Unico Ambiente”), nonostante le analisi con esito contrario effettuate in continuità per conto di AAMPS dal laboratorio AGROLAB (accreditato ACCREDIA).
La comunicazione in questione ci invitava, tra l’altro, a “…modificare il Piano di Monitoraggio e Controllo procedendo alla verifica della pericolosità con esecuzione del test di eco-tossicità prima di ogni conferimento”. Un’operazione però pressoché irrealizzabile nell’immediato, sia per l’assenza di procedure autorizzative dedicate sia per i prevedibili ed elevati costi realizzativi inerenti almeno 1 conferimento ogni 18 ore.
Riteniamo, pertanto, che la decisione presa per lo spegnimento transitorio dell’inceneritore e le azioni susseguenti debbano essere inquadrate in una logica di comportamenti responsabili consequenziali assunti dal management di un’azienda pubblica come AAMPS (gruppo RetiAmbiente) in termini prudenziali e precauzionali nel massimo rispetto delle autorità e istituzioni coinvolte e, soprattutto, a tutela dell’ambiente e a garanzia della sicurezza e della salute di tutta la collettività.
Nel frattempo confermiamo di avere affidato un ulteriore campionamento delle scorie a due laboratori esterni accreditati avvalendoci del supporto di ARPAT per la verifica puntuale di ogni passaggio sulle procedure che verranno attuate. In attesa degli esiti per tali analisi, i rifiuti solidi urbani, prima destinati e trattati all’impianto di incenerimento di Livorno, sono trasportati presso gli impianti dell’azienda versiliese ERSU senza criticità alcuna per i livornesi nell’erogazione del servizio di raccolta dei rifiuti.