Stati Generali dell’Ambiente in Puglia, il Cic sulla raccolta dell’umido: “Scesa qualità e quantità”

Durante la prima giornata degli Stati Generali dell'Ambiente in Puglia, tenutasi a Bari, si è discusso di strategie condivise per una transizione ecologica concreta. Tra gli interventi, quello della presidente del Consorzio Italiano Compostatori, Lella Miccolis, ha evidenziato il calo della raccolta dell’umido in Puglia, nonostante l’obbligo vigente. La qualità dell’organico raccolto risulta compromessa da errori nel conferimento e dalla carenza di sacchetti compostabili. Miccolis ha sottolineato la necessità di migliorare i dati regionali, auspicando il passaggio da 110 a 140 kg annui pro capite. Ha infine richiamato tutte le istituzioni e i cittadini a un impegno condiviso e urgente

La presidente del Cic interviene sulla raccolta dell'organico agli Stati Generali dell'Ambiente in Puglia

Ieri si è svolta la prima giornata degli Stati Generali dell’Ambiente in Puglia, presso il Centro Congressi della Fiera del Levante di Bari. L’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di delineare un percorso innovativo e virtuoso verso la sostenibilità e la transizione ecologica, coinvolgendo tutti gli stakeholder impegnati in questa sfida cruciale: istituzioni, enti e imprese, uniti dalla volontà di collaborare nella definizione del futuro ambientale della regione. Al convegno ha partecipato anche il Consorzio Italiano Compostatori (Cic) che, in una nota, riporta i temi trattati dalla presidente Lella Miccolis durante la tavola rotonda del convegno “Rifiuti ed economia circolare: tra Pnrr e nuovi sistemi di governance”.

Miccolis ha invitato a riconsiderare l’approccio adottato, con l’obiettivo di orientare le strategie verso una direzione più efficace.
“Purtroppo – dice – la raccolta differenziata dei rifiuti organici (il cosiddetto umido) in Puglia, peraltro obbligatoria dal 2022, dopo un’impennata degli anni scorsi, ha invertito la rotta e si sta nettamente riducendo come quantità”.
E prosegue: “La scarsa qualità dell’umido è dovuta sia ai troppi errori durante il conferimento e sia alla scarsità di sacchetti compostabili certificati consegnati ai cittadini che devono essere utilizzati, nonostante vi sia l’obbligo dal 2010. L’elevata presenza di materiali non compatibili con il processo di trattamento organico non è così in grado di garantire il vero obiettivo del Paese, che è il riciclaggio di materia (grazie alla produzione di compost) e il recupero di energia rinnovabile e biometano”.

La Puglia – continua Miccolis – come Regione del Sud, ha ancora grandi spazi di miglioramento per passare dagli attuali 110 kg/abitante/anno di ‘umido’ raccolti agli auspicabili 140 kg/abitanti/anno. Dobbiamo anche poi tener conto che questa Regione sta vivendo un’emergenza dichiarata pubblicamente sul fronte del trattamento completo dei rifiuti indifferenziati, per cui differenziare di più e meglio è un dovere imprescindibile per l’Amministrazione Regionale, l’Ager, i Comuni e tutti i cittadini”.

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