Grazie all’accordo nazionale siglato da Confida e Fondazione Banco Alimentare, presso la sede del Banco Alimentare del Veneto verranno raccolte e donate le eccedenze alimentari del settore della distribuzione automatica andando così a limitare lo spreco alimentare. Questa collaborazione permettra di aiutare famiglie e persone in difficoltà, offrendo loro un sostegno concreto. All’incontro hanno preso parte il presidente delle Imprese di gestione di Confida Pio Lunel, la delegata territoriale di Confida Giorgia Scattolin e la presidente di Banco Alimentare del Veneto Adele Biondani.
Distribuzione automatica
Il settore della distribuzione automatica è il comparto in cui l’Italia è leader a livello internazionale. Con oltre 820 mila distributori automatici installati, il nostro Paese precede la Francia che ne ha 626 mila e la Germania con 611 mila. Il primato dell’Italia riguarda inoltre anche la produzione delle vending machine, un prodotto della tecnologia italiana apprezzato e venduto in tutto il mondo. Il triveneto ha un ricco comparto di imprese del settore e conta 264 aziende di cui 232 in Veneto e 32 in Friuli-Venezia Giulia. In particolare in Veneto le aziende sono così suddivise nelle diverse provincie: 3 a Belluno, 18 a Rovigo, 28 a Venezia, 38 a Treviso, 39 a Verona, 50 a Vicenza e 56 a Padova. In Friuli Venezia Giulia, invece, si possono trovare 5 aziende a Trieste, 6 a Gorizia, 8 a Pordenone e 13 a Udine.
Confida, le imprese di gestione del vending in Italia, ha recentemente stretto un accordo con la Fondazione Banco Alimentare. L’accordo prevede la donazione di 250 tonnellate di cibo all’anno a persone e famiglie in difficoltà. Il triveneto, con le sue 264 aziende del vending, può contribuire in modo significativo alla realizzazione di questo importante progetto.
Il progetto contro lo spreco alimentare
In questo periodo di grande incertezza e difficoltà, l’iniziativa dei Banchi alimentari regionali è un segnale positivo per tutti. Paolo Olivo, Presidente del Banco alimentare del Friuli Venezia Giulia, afferma che ogni azione volta ad incrementare la quantità di alimenti da poter offrire alle strutture caritative è preziosa perché aiuta a raggiungere più persone e famiglie in difficoltà alimentare.