Giovedì 25 maggio il Consiglio Europeo ha approvato la sua posizione sulla proposta di aggiornamento della legislazione dell’Ue sulle spedizioni di rifiuti. L’obiettivo è garantire che le esportazioni di materiali “non rappresentino una minaccia per la salute umana e l’ambiente e promuovano invece l’uso dei rifiuti come risorsa in un’economia circolare”.
La proposta di aggiornamento normativo, che andrà a sostituire il Regolamento 1013/2006/Ce, era stata presentata dalla Commissione Ue il 17 novembre 2021. Ora il Consiglio avvierà i negoziati con il Parlamento europeo, che a sua colta aveva presentato la propria posizione a gennaio 2023, per concordare la forma finale della norma.
Punti principali della posizione del Consiglio
L’assemblea di Bruxelles ha concordato sostanzialmente con gli obiettivi generali della proposta. Ha convenuto in particolare di vietare l’esportazione di rifiuti per lo smaltimento in un altro Stato membro, se non in condizioni rigorose, e di vietare le spedizioni di rifiuti non pericolosi verso paesi non OCSE, a meno che questi non acconsentano espressamente e possano dimostrare di trattare i rifiuti in modo ambientalmente sostenibile.
Il Consiglio ha introdotto inoltre diversi chiarimenti e modifiche. In particolare ha aggiunto un obiettivo per raggiungere la “neutralità climatica” agli obiettivi della direttiva. Ha inoltre allineato una serie di definizioni, ad esempio “spedizione”, “spedizione illegale”, “notificatore”, “rotta”, in tutto il testo e le ha rese coerenti con altri atti legislativi.
Per quanto riguarda i cosiddetti “rifiuti della lista verde”, per i quali si applica una procedura meno rigorosa, i consiglieri hanno introdotto requisiti più rigorosi per migliorare il controllo di questi flussi e una procedura di ritiro nel caso in cui le loro spedizioni non possano essere completate come previsto.
Bruxelles ha poi convenuto di conferire alla Commissione il potere di adottare atti di esecuzione che stabiliscano criteri per distinguere tra beni usati e rifiuti, al fine di evitare che i rifiuti vengano contrabbandati come beni usati.