Non possiamo permetterci di sprecare neanche un chilowattora di energia, ha dichiarato la ministra della Transizione Ecologica spagnola, Teresa Ribera, nel presentare il piano di austerity sull’energia anticipato già a marzo. Il consiglio dei ministri spagnolo ha approvato un pacchetto di misure urgenti per favorire il risparmio energetico in seguito alla crisi in atto. Il decreto, pubblicato martedì 2 agosto nella Gazzetta Ufficiale, fornisce una serie di indicazioni che per gli edifici pubblici e il settore commerciale saranno obbligatorie mentre per i cittadini solo raccomandate. In particolare, il provvedimento limita l’utilizzo dell’aria condizionata in estate e del riscaldamento in inverno, così come l’illuminazione notturna di edifici e locali non in uso. Si tratta della prima parte di un piano nazionale (“Plan de choque”) che verrà completato a settembre e che rimarrà in vigore fino a novembre 2023.
Aria condizionata e riscaldamento
Nel nuovo piano approvato, è stato stabilito che edifici pubblici e commerciali dovranno limitare l’uso di aria condizionata e riscaldamento al fine di risparmiare energia. Questa misura è stata introdotta anche in Italia ma solo per gli uffici pubblici, che devono mantenere una temperatura di 27 gradi o meno in estate, e 19 gradi o meno in inverno. Le attività commerciali dovranno inoltre installare termometri visibili per permettere a clienti e controllori di verificare il rispetto della norma. In caso di inadempienza, verranno applicate delle sanzioni. La ministra ha inoltre annunciato un maggior controllo su caldaie, impianti termici e di climatizzazione. Secondo l’Istituto per la diversificazione e il risparmio energetico, una riduzione del grado di temperatura può portare ad un risparmio energetico del 7%.
Stop all’illuminazione di vetrine e monumenti
Un’altra misura riguarda l’illuminazione notturna di vetrine, monumenti ed edifici pubblici non in attività, che si spegnerà ogni giorno alle 22. Le attività commerciali e le amministrazioni competenti hanno una settimana per adattarsi. C’è però chi si oppone a questa misura. Isabel Díaz Ayuso, presidente della comunità di Madrid, ha annunciato che non applicherà la misura dello spegnimento dell’illuminazione notturna delle vetrine, dei monumenti e degli edifici pubblici. La presidente madrilena ha affermato che questa misura non fa altro che generare insicurezza e spaventare il turismo e il consumo.
La ministra Ribera ha precisato che queste misure non interesseranno l’illuminazione pubblica e che riguardano solo gli edifici. Inoltre la ministra ha ricordato, quasi anticipando l’attacco dell’opposizione, che a maggio è stato adottato un piano di razionalizzazione delle spese energetiche da parte dell’Amministrazione Generale dello Stato, che includeva il controllo delle temperature, l’ottimizzazione degli spazi di lavoro, l’installazione di pannelli fotovoltaici per favorire l’autoconsumo. Queste misure vengono ora ampliate alle comunità e ai comuni, oltre che al settore privato.
Smartworking e aiuti
Il governo ha annunciato una serie di misure per far fronte alla crisi energetica, tra cui lo smartworking. Concentrare gli orari di lavoro in presenza aiuterebbe a ottimizzare il consumo termico degli edifici e il lavoro da casa limiterebbe gli spostamenti quando non strettamente necessari. Ribera ha poi annunciato una modifica straordinaria per permettere all’amministrazione pubblica di assegnare sulla base dell’urgenza contratti che favoriscano l’efficienza energetica degli edifici pubblici e l’installazione di sistemi di autoconsumo, per i quali ridurrà anche gli ostacoli burocratici. Vengono introdotte anche delle misure per favorire l’elettrificazione e l’energia verde. Inoltre, il governo offrirà nuovi aiuti pubblici – 100 milioni di euro – per la riqualificazione degli edifici del settore terziario in ottica di risparmio energetico. Inoltre, si amplierà di altri 100 milioni il programma di efficienza energetica dell’industria e delle piccole e medie imprese, già vigente dal 2019.
In seguito alla decisione della Commissione Europea di ridurre volontariamente il consumo di gas del 15%, Spagna e Portogallo hanno concordato di applicare una riduzione del 7%. Questa nuova misura è stata adottata per contrastare la situazione di crisi in cui si trovano i due paesi, che hanno già subito un aumento dei prezzi del gas. La ministra ha dichiarato che questa è un’opportunità per l’Europa di dimostrare la sua capacità di reagire di fronte alle sfide, unendosi per contrastare qualsiasi tipo di ricatto o aggressione.