La filiera della carta italiana all’avanguardia nella sostenibilità, successi e sfide dopo il PPWR

Il 5 novembre, a Ecomondo, Michele Bianchi di Federazione Carta Grafica e Carlo Montalbetti di Comieco, insieme ai principali attori della filiera cartaria, hanno approfondito le prospettive del Paper District nell’ambito del nuovo regolamento PPWR. È stata sottolineata l’importanza di un settore che rappresentava l’1,3% del PIL italiano e si distingueva per primati europei e alte performance green. Con un tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici al 92,3% e una produzione di carta e cartone seconda in Europa, l’industria cartaria italiana si è confermata pilastro dell’economia circolare e promotrice del modello di riciclo Made in Italy

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Il 5 novembre, alla fiera Ecomondo di Rimini, si è tenuta la conferenza di apertura del Paper District, intitolata “L’imballaggio sostenibile: la filiera della carta dopo il PPWR”. Protagonisti dell’evento, tra i principali attori della filiera cartaria, sono stati Michele Bianchi, Presidente di Federazione Carta Grafica, e Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. Mauro delle Fratte, Exhibition Manager di Ecomondo, ha aperto i lavori sottolineando il ruolo centrale del Paper District come distretto industriale chiave nell’economia circolare italiana.

Michele Bianchi ha esordito ricordando come la filiera carta e grafica rappresenti l’1,3% del PIL nazionale con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro, generato da 16.119 aziende che impiegano 160.600 addetti. “Questa filiera è un vero e proprio brand Made in Italy, con importanti primati europei e forti performance green che ne fanno un’infrastruttura portante dell’economia circolare,” ha affermato Bianchi, aggiungendo che il tasso di circolarità del settore supera il 60%.

Secondo produttore in Europa di carta e cartone dopo la Germania, l’Italia detiene il 20,4% della produzione europea di carte per uso domestico e sanitario, oltre a posizionarsi tra i leader nel settore delle macchine per printing e converting e nell’industria cartotecnica trasformatrice. Questa filiera, fortemente radicata sul territorio, si distingue per investimenti continui nel riciclo, sia in termini di raccolta sia di utilizzo della carta riciclata nei processi produttivi.

Nel 2023 la raccolta differenziata di carta e cartone ha registrato una crescita del 3% rispetto al 2022, raggiungendo una quota record di oltre 3,7 milioni di tonnellate. Come evidenziato da Carlo Montalbetti, il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici in Italia ha raggiunto il 92,3%, superando con largo anticipo l’obiettivo europeo dell’85% previsto per il 2030.

Il regolamento europeo PPWR rappresenta una best practice del sistema industriale e politico italiano, afferma Montalbetti. La filiera carta e stampa ha collaborato per promuovere un modello di riciclo Made in Italy, contribuendo a consolidare un quadro regolatorio che, nella sua formulazione iniziale, non ne prevedeva la valorizzazione. Questa cornice europea favorisce una paper substitution rispetto ai materiali fossili, incentivando l’industria a investire in innovazione ed ecodesign per soluzioni di imballaggio sempre più riciclabili.

La carta da riciclare, come materia prima strategica, sostiene la competitività del settore italiano e sottolinea l’importanza di riciclo di prossimità e di prezzi energetici allineati con quelli degli altri paesi europei.