Sulla qualità dell’aria “dopo un confronto con le amministrazioni regionali, questa mattina si è svolto un incontro tra le amministrazioni centrali coinvolte per individuare un set di misure nazionali aggiuntive rispetto ai piani regionali in grado di garantire il rispetto dei target europei“. È quanto annunciato giovedì 11 aprile dal Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, nel corso del ‘question time’ al Senato.
Rispondendo a una interrogazione del senatore del M5S Marco Croatti, Pichetto ha detto che il percorso verso il raggiungimento del rispetto dei valori limite emissivi “è stato già definito da anni con lo stanziamento di importanti risorse finanziarie nazionali e regionali”. Tra queste, il ministro ha citato il fondo per la qualità dell’aria del Bacino Padano, con “uno stanziamento di risorse pari a circa 1,2 miliardi di euro complessivi fino al 2034 e ulteriori 40 milioni di euro all’anno dal 2035 in poi. Ad oggi – ha spiegato – sono stati finanziati 27 progetti per oltre 300 milioni di euro e ulteriori 5 progetti sono in via di definizione. Un altro fondo di circa 2,2 miliardi di euro complessivi è stato istituito dalla legge di bilancio 2022, per l’attuazione del Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico”, ha concluso Pichetto.
Croatti ha poi diffuso sui social il suo commento in seguito alla risposta del Ministro: “Non possiamo certo dirci soddisfatti della risposta del ministro Pichetto Fratin alla mia interrogazione nel question time di oggi. Le sue parole, purtroppo, non hanno portato alcuna concretezza di fronte a un problema drammatico come l’inquinamento atmosferico, che in Italia assume livelli vergognosi e inaccettabili, con polveri sottili fino a 24 volte superiori ai limiti OMS! È inaccettabile che non si affronti questa drammatica urgenza come una priorità. Una vera e propria emergenza sanitaria che causa ogni anno 47.000 morti premature nel nostro Paese. Le polveri sottili invadono i nostri polmoni e il nostro sangue, provocando malattie respiratorie, cardiache e tumori. Non possiamo più tollerare una simile minaccia alla nostra salute”.