Rinviare l’estensione del divieto di circolazione ai diesel Euro 5 che dovrebbe entrare in vigore a settembre, in base a un accordo tra le Regioni che hanno sottoscritto il protocollo antismog del Bacino Padano. Questo l’obiettivo dichiarato da Matteo Marnati, assessore all’Ambiente e all’Energia della Regione Piemonte.
Nel 2021 la sua giunta, guidata da Alberto Cirio, aveva approvato una delibera, in comune con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che anticipava la stretta sugli Euro 5 al 2023 e non nel 2025, come era previsto in un primo momento: quindi stop dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 15 aprile, come per gli Euro 3 e 4.
Ora Marnati mette in discussione il provvedimento. “È giusto fare tutto il possibile per migliorare la qualità dell’aria – dice l’assessore -. Negli ultimi anni, se si guardano i dati dell’Arpa, la situazione è molto migliorata. Abbiamo fatto molto, tuttavia è anche vero che possiamo arrivare solo fino a un certo punto, per via delle caratteristiche geografiche del Piemonte. Quindi, penso che non sia giusto accettare che la lotta all’inquinamento penalizzi i più poveri, quelli che non hanno il denaro per cambiare l’auto. I motori con omologazione Euro 5 non si può dire che siano così vecchi”.
Tra Torino e Provincia, le zone più inquinate del Piemonte e tra le peggiori a livello nazionale, circolano circa 140 mila veicoli diesel Euro 5. Si tratta di auto acquistate o immatricolate dal 1° settembre 2011 al 1° settembre 2015. Questa categoria di veicoli, pur avendo emissioni di micropolveri inferiori a quelle delle categorie precedenti, è caratterizzata da elevate emissioni di NOx, che rappresentano i principali precursori della componente secondaria del particolato.
Mentre la Regione pensa di tornare sui propri passi, a Torino è scattato il semaforo giallo delle misure emergenziali antismog, che blocca temporaneamente i veicoli proprio fino agli Euro 5 compresi.