Sono centinaia i partecipanti alla nuova edizione della campagna di scienza partecipata “Salviamo l’aria: NO2 NO Grazie” di Cittadini per l’Aria, che si svolgerà nelle aree metropolitane di Roma e Milano e nell’agglomerato a nord di quest’ultima dal 4 febbraio al 4 marzo. Durante queste quattro settimane i cittadini che avranno prenotato un campionatore passivo, un piccolo ma affidabile strumento di misurazione del biossido di azoto, potranno contribuire a rivelare le concentrazioni di questo inquinante punto per punto nei comuni delle grandi due aree metropolitane, in maniera precisa e diffusa, consentendo ai ricercatori di sviluppare mappe di diffusione, scoprire hot-spots e stimare l’impatto sanitario di questo inquinante nelle nostre aree urbane e, non ultimo, valutare le misure necessarie a ridurne le concentrazioni.
Saranno gli stessi “cittadini scienziati”, spiega l’associazione ambientalista, a scegliere se monitorare l’NO2 davanti a casa, davanti alla scuola o all’asilo dei figli, al luogo di lavoro, nei parchi cittadini, posizionando il piccolo campionatore in strada a 2,50/3 metri dal suolo in modo da ottenere una rilevazione uniforme in tutti i punti di raccolta dell’inquinante.
Cittadini per l’aria invita i genitori a partecipare al progetto monitorando le aree esterne alle scuole per evidenziare la necessità di creare al più presto strade scolastiche intorno alle scuole che mettano i bambini in sicurezza e riducano l’inquinamento intorno alle scuole.
Alla nuova edizione della campagna di scienza partecipata, che consentirà anche di verificare l’andamento delle concentrazioni grazie ai cittadini che collocheranno i loro campionatori nei punti già monitorati nel corso delle precedenti edizioni, possono partecipare gli abitanti di Milano e Roma e delle rispettive città metropolitane (ROMA, MILANO) oltre che dei comuni che fanno parte dell’agglomerato urbano di Milano.
La novità dell’edizione 2023 è rappresentata dalla possibilità per i partecipanti al monitoraggio dell’NO2, se maggiorenni, di diventare volontari di uno studio epidemiologico che avrà l’obiettivo di indagare in che modo l’inquinamento atmosferico da NO2 influisce sulla salute mentale. I partecipanti alla campagna di scienza partecipata che si offriranno volontari per questa parte dello studio e che saranno selezionati dai ricercatori dovranno rispondere ogni giorno per una settimana a un breve test online che consentirà ai ricercatori di valutare se esiste un’associazione tra esposizione giornaliera all’inquinamento atmosferico a livello di città e le variazioni giornaliere di attenzione, la velocità di elaborazione delle informazioni, l’umore, il livello di stress, e la qualità del sonno. Un progetto pilota, il primo in Italia di questo tipo, che potrà contribuire a chiarire quale impatto ha l’inquinamento che avvolge le nostre città sul nostro benessere mentale.
Ma non è l’unica novità: l’edizione 2023 di Salviamo l’aria: NO2 NO Grazie punterà anche sull’inclusività del progetto, attivando incontri informativi con i cittadini-scienziati, per informarli sugli effetti dell’NO2 sulla salute umana e coinvolgerli nello studio epidemiologico che seguirà.
Il progetto, ormai alla quarta edizione, prevede che i partecipanti prenotino un campionatore passivo di NO2 entro il 15 gennaio 2023. Il costo per la partecipazione che include il campionatore è di 18€, che si riducono a €15 per le associazioni e €10 per i giovani al di sotto dei 25 anni. I campionatori giungeranno ai punti di ritiro alla fine del mese di gennaio e andranno posizionati per l’inizio del campionamento il 4 febbraio. Al termine del periodo di monitoraggio i cittadini dovranno restituire i campionatori che verranno inviati al laboratorio di analisi.
Sulla base dei risultati, l’associazione e i cittadini potranno chiedere un cambiamento tangibile alla politica, perché respirare aria pulita è un diritto essenziale per la nostra salute e il nostro benessere.
L’NO2 è un inquinante gassoso, proveniente principalmente dalla combustione dei veicoli diesel, e associato ad un impatto grave sulla salute umana. All’esposizione al biossido di azoto si ricollega l’incremento di tumori ai polmoni, patologie cardiorespiratorie, ictus, infarti e asma. Per i bambini, secondo una letteratura ormai consolidata, anche l’esposizione a breve termine porta stati infiammatori patologici delle vie aeree, ricoveri, crisi e insorgenza di asma e bronchioliti oltre che impatti neurologici che determinano una alterazione delle funzioni cognitive.
Un impatto ancora più preoccupante data la densità della popolazione delle due aree urbane in questione che, non solo superano il limite di legge per il biossido di azoto 40 μg/m3 tanto da essere state recentemente oggetto di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea (Sentenza CGEU C-573/2019 Commissione vs Repubblica Italiana), ma hanno mediamente concentrazioni di 4 volte superiori al limite indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale per la Salute a tutela della salute umana. La presenza di NO2 è, inoltre, non solo nociva di per sé, ma normalmente altresì associata a quella di Black Carbon (BC) e di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), inquinanti cancerogeni per l’uomo e derivanti in città prevalentemente dalle emissioni di traffico.