“La Slow Wine Fair persegue un obiettivo importante e ambizioso: cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione di vino – ha affermato Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition durante la conferenza stampa di presentazione del programma completo di Slow Wine Fair 2024, a Bologna dal 25 al 27 febbraio (programma completo al fondo, ndr). “Le quasi mille aziende che esporranno i propri vini alla Slow Wine Fair hanno fatto da tempo una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi. Inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del loro terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza. Oltre il 50% delle aziende presenti sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilità del suolo, tema portante di questa terza edizione, della salute dell’ambiente e delle persone”.
Organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food , Slow Wine Fair è nata dal connubio fra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale.
“Con Slow Wine Fair, BolognaFiere prosegue nel suo percorso di realizzazione di progetti espositivi dedicati alla business community del food service e dell’Horeca – afferma Domenico Lunghi, Direttore delle Manifestazioni Dirette di BolognaFiere –. Il tema della sostenibilità è per noi prioritario, come testimonia l’esperienza maturata in ben trentacinque edizioni di SANA, l’unico appuntamento fieristico di riferimento per il biologico in Italia. Per questo abbiamo lanciato un’alleanza strategica con Slow Food, coinvolgendo anche il nostro partner di lunga data FederBio. I numeri di Slow Wine Fair 2024 dimostrano che, in sole tre edizioni, questo progetto si è già affermato come una delle principali piattaforme in Europa per i vini sostenibili e biologici”.
“Negli ultimi 10 anni le superfici di vite coltivate a biologico sono aumentate del 145% – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio –. La viticoltura bio copre una superficie di quasi 136mila ettari, il 19% dell’intera viticoltura nazionale, con picchi che toccano il 38% in alcune regioni fortemente vocate come la Toscana, dove nel Chianti classico i vigneti bio hanno ormai superato il 50% del totale. La viticoltura bio rappresenta un esempio eccellente di resilienza e adattamento alla crisi climatica, che contribuisce contemporaneamente a preservare la fertilità del suolo e degli ecosistemi. Rappresenta un modello virtuoso in grado di unire il valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese a quello della sostenibilità del biologico”.
“Slow Wine rappresenta un’occasione unica per celebrare l’eccellenza dei vini della nostra regione e per promuovere una cultura enogastronomica basata sulla qualità, la sostenibilità e il rispetto delle tradizioni locali – ha commentato Giancarlo Tonelli, Direttore Generale di Confcommercio Ascom Bologna –. Siamo contenti di vedere i pubblici esercizi associati alla Fipe Bologna partecipare attivamente a questa importante manifestazione, offrendo agli appassionati iniziative che rientrano tra gli eventi off della fiera. La presenza dei nostri esercizi rafforza il legame tra il territorio e il settore vitivinicolo, contribuendo a valorizzare la ricchezza enogastronomica della nostra città e della nostra regione”.
Legame con la città ribadito dall’Assessore all’Agricoltura del Comune di Bologna Daniele Ara: “Bologna accoglie Slow Wine confermando come il vino e l’agroalimentare di qualità siano di casa nella nostra città. Una città che vuole avere una politica del cibo, del gusto e che vuole promuovere nuovi stili di vita nei consumi, formando i propri cittadini a cominciare dalla scuola”.