Slow Food e CSVnet insieme per un cibo buono, pulito e giusto per tutti

L’accordo avrà una durata triennale e punterà soprattutto sulla formazione dei volontari e nella promozione di politiche alimentari più sostenibili, coinvolgendo le comunità locali e rafforzando il dialogo con le istituzioni

Slow Food CSVnet

CSVnet, l’associazione che coordina i 49 Centri di servizio per il volontariato, e Slow Food Italia Aps, la rete di oltre 260 associazioni che si battono per un cibo buono, pulito e giusto, hanno recentemente stretto un accordo che pone al centro l’azione concreta sui territori. L’obiettivo è promuovere il diritto a un cibo sano e equo per tutti, rispettando l’ambiente e le tradizioni locali.

Una parte significativa di questa collaborazione consiste nella creazione di accordi specifici tra i Centri di servizio per il volontariato e le sedi territoriali di Slow Food. Questi accordi mirano a organizzare iniziative di formazione per i volontari e a sviluppare strumenti pratici che permettano alle organizzazioni locali, anche le più piccole o meno strutturate, di realizzare progetti ad alto impatto sociale.

Un altro obiettivo ambizioso è quello di creare una rete tra le diverse realtà coinvolte, facilitando un dialogo costruttivo con le istituzioni per influenzare la definizione di politiche alimentari più eque e sostenibili. Questa partnership si propone quindi di unire forze per promuovere un sistema alimentare che rispetti il territorio, l’ambiente e le persone.

“Con questa partnership, miriamo a potenziare il ruolo dei volontari nel promuovere un sistema alimentare più equo e rispettoso dell’ambiente, contribuendo così al benessere delle comunità locali e nazionali,” afferma Chiara Tommasini, presidente di CSVnet.

“Contare sul sostegno di CSV per le associazioni territoriali di Slow Food Italia significa rafforzare il ruolo dei volontari nel promuovere il dialogo e la rete tra cittadini, agricoltori, allevatori, pescatori e cuochi. Questi ultimi, con il loro ruolo educativo, ci aiutano a selezionare e trasformare i prodotti, promuovendo così un sistema alimentare più consapevole e sostenibile,” aggiunge Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

Tra le azioni previste dall’accordo, che avrà durata triennale, la definizione di interventi che favoriscano il ricambio generazionale tra i volontari e l’istituzione di una cabina di regia per analizzare i bisogni delle organizzazioni territoriali.