Sistema di scambio emissioni, l’Italia recepisce le direttive Ue che aggiornano la disciplina

Le novità oggetto del recepimento aumentano l'ambizione della norma, come detto. Prima di tutto viene fissato un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 2005, che passa dal 42 al 62%, e viene introdotto il settore marittimo nel sistema di quote di scambio. Vengono invece eliminate le quote di emissione a titolo gratuito per il settore aereo. Si istituisce poi un sistema parallelo all'Ets , Ets II, dedicato ad edilizia, trasporto stradale e piccola industria e infine pur non includendoli nel sistema di scambio quote, si impone agli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani il controllo e la comunicazione delle emissioni

Novità dal Cdm del 10 giugno sul recepimento di due importanti direttive europee che riguardano il sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione. Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta dei Ministri per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento delle direttive Ue 2023/958 e 2023/959, che hanno aggiornato la disciplina sul sistema in modo più ambizioso.

Il sistema EU-ETS (Emission trading system) è  uno dei principali strumenti della politica ambientale europea per il contrasto ai cambiamenti climatici, incidendo sul costo di utilizzo delle fonti inquinanti mediante la creazione di diritti di emissione negoziabili su appositi mercati. Opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni: si fissa un tetto massimo (cap) alla quantità totale di emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati, cui corrisponde un equivalente numero di quote che possono essere acquistate o vendute dagli operatori. Tali quote possono essere allocate a titolo oneroso, mediante aste pubbliche, o gratuito, mediante assegnazione diretta agli operatori che soddisfino determinati requisiti. L’obiettivo è la riduzione delle emissioni per il 2030 in tutti i settori dell’economia e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 mediante una progressiva riduzione del quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori.

Le novità oggetto del recepimento italiano aumentano l’ambizione della norma, come detto. Prima di tutto viene fissato un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 2005, che passa dal 42 al 62%, e viene introdotto il settore marittimo nel sistema di quote di scambio. Vengono invece eliminate le quote di emissione a titolo gratuito per il settore aereo. Si istituisce poi un sistema parallelo all’Ets , Ets II, dedicato ad edilizia, trasporto stradale e piccola industria e infine pur non includendoli nel sistema di scambio quote, si impone agli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani il controllo e la comunicazione delle emissioni.