Sicilia, approvato emendamento che amplia i poteri di Schifani per gli inceneritori

Il presidente Renato Schifani ha infatti ottenuto un ampliamento dei suoi poteri di commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, grazie ad all'approvazione in Senato di emendamento al decreto legge Omnibus, in discussione al Senato. La norma estende le prerogative del presidente di Regione fino alla fase di appalto per la realizzazione degli inceneritori e altri impianti per l’emergenza rifiuti e idrica finanziati con Pnrr e Pnc

Un altro passo avanti per la costruzione dei due nuovi inceneritori in Sicilia annunciati dalla Regione. Il presidente Renato Schifani ha infatti ottenuto un ampliamento dei suoi poteri di commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, grazie ad all’approvazione in Senato di emendamento al decreto legge Omnibus, in discussione al Senato. La norma estende le prerogative del presidente di Regione fino alla fase di appalto per la realizzazione degli inceneritori e altri impianti per l’emergenza rifiuti e idrica finanziati con Pnrr e Pnc. Questo allinea i suoi poteri a quelli del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nella gestione dell’emergenza rifiuti nella capitale. In precedenza, i poteri di Schifani si limitavano alla progettazione e all’approvazione del piano rifiuti.

Gare d’appalto obbligatorie
Nonostante l’ampliamento dei poteri, la costruzione dei due impianti di combustione previsti in Sicilia, con un costo stimato di 800 milioni di euro, richiederà comunque gare pubbliche. L’emendamento prevede la possibilità di derogare ad alcune norme del codice degli appalti, ma la normativa europea impone procedure ad evidenza pubblica per appalti che superano una determinata soglia, che nel caso dei termovalorizzatori siciliani viene superata. Si prevede quindi una procedura più snella rispetto alla gara tradizionale, ma non un’assegnazione fiduciaria.

Dubbi e chiarimenti
L’emendamento ha sollevato dubbi e richieste di chiarimenti. Il Partito Democratico ha chiesto delucidazioni sull’impatto sulla finanza pubblica e sull’equilibrio tra velocità delle procedure e legalità. Il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazione sulla possibilità di affidare ingenti somme a privati senza gara d’appalto pubblica, paventando un “blitz” che intendono impedire. La Lega, invece, ha espresso sostegno alla norma.