Sono numeri impressionanti quelli pubblicati da un nuovo studio sui rifiuti urbani, frutto della collaborazione tra l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) e l’Associazione internazionale per i rifiuti solidi (ISWA). Il Global Waste Management Outlook prevede infatti che la produzione di rifiuti solidi urbani nel mondo aumenterà di una volta e mezza, passando da 2,3 miliardi di tonnellate nel 2023 a 3,8 miliardi di tonnellate entro il 2050.
Tutto ciò comporterà delle conseguenze economiche enormi. Nel 2020, il costo diretto globale della gestione dei rifiuti è stato stimato in 252 miliardi di dollari. Se si considerano i costi nascosti dell’inquinamento, della cattiva salute e del cambiamento climatico derivanti da pratiche inadeguate di smaltimento, il costo sale a 361 miliardi di dollari. Senza un’azione urgente, sottolinea lo studio, entro il 2050 il costo annuale globale della gestione rifiuti potrebbe quasi raddoppiare fino a raggiungere l’incredibile cifra di 640,3 miliardi di dollari.
Il Global Waste Management Outlook fornisce un aggiornamento su produzione, costo e gestione dei rifiuti dal 2018. Valuta inoltre i potenziali scenari esaminando il loro impatto sulla società, sull’ambiente e sull’economia globale e presenta potenziali strategie per migliorare la situazione.
I modelli utilizzati nello studio mostrano, ad esempio, che tenere sotto controllo i rifiuti adottando misure di prevenzione e gestione potrebbe limitare i costi netti annuali entro il 2050 a 270,2 miliardi di dollari. Inoltre le proiezioni mostrano che un modello di economia circolare, in cui la produzione di rifiuti e la crescita economica sono disaccoppiate, adottando azioni di riduzione rifiuti, pratiche commerciali sostenibili e una gestione più completa, potrebbe portare a un guadagno netto totale di 108,5 miliardi di dollari all’anno. “Dobbiamo agire adesso per evitare lo scenario peggiore” raccomandano i ricercatori.