Una città più attenta alle persone che la vivono – siano residenti, lavoratori e studenti pendolari o turisti – che si prepara ad ospitare, sul lungo periodo, il previsto incremento della popolazione residente (dagli oltre 1,4 milioni di abitanti attuali all’obiettivo di 1,5 milioni nell’arco dei prossimi 15/20 anni) e che affronta il tema della casa a prezzi accessibili. Una città fatta di quartieri che, insieme alle residenze, devono poter offrire a chi li abita tutti i servizi essenziali e un’adeguata qualità in termini di mobilità, verde e dello spazio pubblico, ripensato e riprogettato sia sulla base della scala generale del Piano di Governo del Territorio, sia su quella di grana fine dell’Atlante dei quartieri.
Questi i punti principali che verranno affrontati nel corso della terza edizione del Forum della Rigenerazione urbana, dal titolo “Un nuovo Piano per Milano – Le persone al centro”, che si è aperto martedì 15 ottobre in Sala Alessi, alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, e anche andrà avanti fino a sabato 19.
Il Forum di quest’anno è dedicato alla presentazione delle direttrici lungo le quali si va delineando il nuovo PGT, che dovrà coniugare lo sviluppo della città con le esigenze dell’abitare e dell’ascolto delle istanze cittadine, in termini di servizi di prossimità, di qualità degli spazi pubblici, verdi e non solo, spingendo in modo più deciso verso il modello della città policentrica già introdotto con l’attuale PGT e orientando le scelte verso una scala metropolitana.
“Abbiamo bisogno di un nuovo Piano di Governo del Territorio – dichiara il sindaco Giuseppe Sala – che in particolare aiuti a rispondere al bisogno di case accessibili, e che per questo affianchi il Piano casa cui stiamo lavorando e del quale deve costituire un utile strumento normativo. Un PGT in continuità con quello precedente ma ancora più attento ai bisogni della cittadinanza, capace di accompagnare lo sviluppo armonico della Milano di domani, contemperando le aspettative e le contraddizioni tipiche delle città contemporanee”.
“Il Forum di quest’anno – commenta l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi – è incentrato sul nuovo Piano di Governo del Territorio. Saranno cinque giornate di informazione, dibattiti e confronti sui temi e gli obiettivi del Piano, dalla casa accessibile alla città di prossimità, da come la rigenerazione urbana può contribuire ad affrontare le tematiche ambientali e climatiche al rapporto tra progetti edilizi e contesti della città. Il titolo ‘Le persone al centro’ nasce dall’esigenza di mettere in evidenza la sfida degli equilibri sociali e dell’inclusione, una sfida che deve passare da politiche integrate, casa, ambiente, riqualificazione degli spazi pubblici. Il PGT metterà in campo un nuovo strumento, l’Atlante dei Quartieri, costruito dall’esperienza e dai bisogni dei Municipi per giocare questa sfida”.
Tra le linee guida individuate, quella dell’indice di edificabilità, che resta di base fissato allo 0,35 mq/mq. L’incremento sarà possibile solo in presenza di alcuni specifici requisiti, tra cui la realizzazione di Edilizia residenziale sociale, servizi convenzionati ed esercizi di vicinato.
Consolidata e rafforzata la volontà di promuovere una sempre maggiore sostenibilità ambientale, attraverso meccanismi premiali per il costruire virtuoso, l’introduzione della valutazione del ciclo di vita degli edifici, maggiore tutela dei suoli naturali (con un ulteriore incremento delle aree sottratte al consumo) e dei corsi d’acqua. Sarà esclusa la possibilità di monetizzare il mancato ottenimento di alcuni obiettivi e l’assenza di alcuni requisiti. Sulla stessa scia anche l’obiettivo di ridurre e depavimentare le superfici stradali, riconvertire viadotti e infrastrutture, eliminare la previsione di nuove direttrici viabilistiche di entrata in città (come già accaduto di recente con lo stralcio dei lotti II, III e IV della strada statale Paullese, a titolo di esempio).
Spinta decisa verso una maggiore realizzazione di Edilizia residenziale sociale attraverso alcuni strumenti: l’abbassamento della soglia di obbligo per interventi di 5mila mq (dai 10mila di oggi), l’obbligo di realizzazione di Ers o edilizia convenzionata nell’ambito di interventi che coinvolgono le nuove porte metropolitane (i nodi urbani e le zone di interscambio) e la messa a disposizione e acquisizione di aree da parte del Comune.
Revisione delle norme morfologiche, ancora più chiare e senza margini interpretativi, e sulla regolamentazione delle altezze, rispettose della città esistente e del tessuto urbano circostante gli interventi di rigenerazione. E, ancora, maggiore attenzione alle identità urbane, alle preesistenze edilizie con qualità architettoniche e ai contesti locali.
L’Atlante dei quartieri
Un Atlante per ogni zona per ridisegnare lo spazio pubblico dei quartieri, il verde, la mobilità e i servizi, offrendo una prospettiva concreta alla città di prossimità. Tutti elementi che formano l’infrastruttura della città, utili a valorizzare la pluralità dei centri urbani in una scala di progettazione che mancava, intermedia perché a metà tra il PGT e i singoli Piani di intervento, con una ‘visione di quartiere’ in grado di ricomprendere e ridisegnare intere aree.
L’ “Atlante dei quartieri” è uno dei driver con cui il nuovo PGT dovrà lavorare per una Milano policentrica, di cui sarà un allegato con funzione non solo di indirizzo ma anche regolatoria, definendo per ogni zona omogenea, o quartiere, un quadro di interventi da realizzare in caso di operazioni di rigenerazione urbana che insistano su quella porzione di territorio. Il quadro orienta quindi, innanzitutto, le opere a scomputo oneri degli operatori privati, chiamandoli a partecipare alla costruzione della città pubblica.
Verrà realizzato per fasi nel tempo, a seconda della programmazione dell’Amministrazione e delle risorse generate dai processi di rigenerazione urbana.
Sulla base dell’esperienza degli studi d’area Mosaico (area San Siro) e Sistema NordEst (area Adriano-Crescenzago-Rubattino), l’Atlante si estende ricomprendendo l’intero territorio cittadino e definendo progetti di valore cogente per gli operatori – privati e pubblici – che vorranno impegnarsi con interventi in città. Il suo completamento, trasversale a diversi Assessorati, è frutto di un complesso processo di coinvolgimento dei Municipi, che hanno proposto e condiviso la maggior parte dei progetti, poi elaborati dagli uffici dell’Assessorato alla Rigenerazione urbana, da Amat e da Pim – Centro studi per la Programmazione intercomunale dell’area metropolitana.
L’Atlante individua e mappa una selezione di luoghi notevoli che mettono a sistema potenziali trasformazioni (come nodi, Piani attuativi, Grandi Funzioni Urbane) e azioni del Piano (come centralità, varchi, spazi pubblici da riqualificare, cavalcavia), servizi pubblici e di interesse pubblico, edifici pubblici dismessi e da valorizzare, reti di itinerari ciclabili e pedonali, a partire dagli interventi già avviati o in via di attuazione.
E definisce ‘19 Progetti bandiera’ che verranno realizzati a breve, medio e lungo termine: due per ogni Municipio più un ultimo intervento che li coinvolge tutti, quello del completamento della linea filoviaria 90/91 che segue la circonvallazione e lungo la quale sono previsti interventi di riqualificazione degli spazi pubblici con incremento del verde dove i cantieri sono già avviati.
Questo, del resto, il fil rouge che lega e definisce tutti i progetti dell’Atlante: implementare la rete verde, riqualificare e valorizzare gli spazi pubblici, consolidare e incentivare i servizi di prossimità (anche puntando sull’insediamento di nuove funzioni di interesse pubblico per aumentare la densità dei servizi), incentivare il commercio di vicinato, rafforzare l’accessibilità al trasporto pubblico e le reti della mobilità attiva.
In quest’ottica, tra i ‘Progetti bandiera’ più significativi, sono stati individuati la conversione del cavalcavia Monteceneri (Municipio 8) da strada ad alto scorrimento a nuovo parco lineare, con la valorizzazione sia della parte superiore sia di quella sottostante, attraverso l’attivazione di servizi, spazi commerciali, aggregativi e culturali.
Un altro cavalcavia ripensato è quello del Corvetto, parte della riqualificazione del territorio tra la nuova centralità della BEIC e il Parco Agricolo sud (Municipio 4). L’asse interessato è quello Molise/Lucania/Omero, che oggi presenta una forte frammentarietà e dove invece i controviali possono assumere, con la loro riqualificazione e le nuove accessibilità ciclabili, una rilevanza strategica per ospitare mobilità sostenibile e spazi per la socialità.
All’estremo sud-est, dove tra gli altri sono già previsti gli interventi nell’area di Santa Giulia, la connessione ciclabile su via Lombroso e la piazza aperta di via Monte Piana a Rogoredo (bando ‘Piazze Aperte per ogni scuola’), l’obiettivo è di procedere con la riqualificazione di piazzale Ovidio, la definizione di una nuova connessione ciclopedonale di superamento della Tangenziale est per avvicinare Ponte Lambro a santa Giulia.
Altri interventi di rilievo nella zona, il completamento del parco Alessandrini nell’area che attualmente ospita il circo, la riqualificazione degli spazi pubblici e delle vie in ottica pedonale nelle aree di piazzale Cuoco, Corvetto e Chiaravalle, la riqualificazione dei tessuti industriali lungo via San Dionigi. A conclusione del boulevard urbano dell’asse Molise, la GFU (Grande Funzione Urbana) di Porto di Mare, occasione per costruire un nuovo ingresso al Parco Agricolo Sud e attivarne l’uso con nuove funzioni urbane.
Non lontano, la riqualificazione degli assi di viale Ortles e via Quaranta (Municipio 5) potrà garantire continuità nella trama del verde e dei percorsi pedonali.
Un altro progetto nello stesso Municipio riguarda l’istituzione del parco del Lambro meridionale, tra il Gratosoglio, il Naviglio Pavese e l’autostrada A7, che sarebbe da creare ex novo. Le aree, in parte private e in parte comunali, rientrano nel parco agricolo Sud. Gli interventi saranno orientati alla libera fruizione da parte dei cittadini delle strade bianche, con percorsi pubblici ciclopedonali che consentano l’attraversamento delle aree, e a mettere in connessione il sistema del verde.
Già oggetto di un articolato progetto di riqualificazione, poi, nel Municipio 2 gli ex Magazzini raccordati della Stazione Centrale e degli spazi pubblici adiacenti dovranno nei prossimi anni ridare linfa e qualità urbana a quella parte di città, oggi ben poco valorizzata.
È chiamato ‘La cerchia verde dei Bastioni’ il ‘Progetto bandiera’ del Municipio 1, che prevede di creare spazi pubblici continui a pedonalità privilegiata e riqualificare le piazze adiacenti le porte storiche. Tra gli obiettivi, ripensare in ottica di progressiva pedonalizzazione e miglioramento della qualità dello spazio pubblico i quartieri Brera, Quadrilatero, Romana, Ticinese e Magenta.
A cavallo della circonvallazione esterna tra lo scalo di Porta Genova e il nodo di Famagosta (Municipio 6) è previsto invece ‘Il parco orbitale tra i Navigli’, il disegno di un sistema di aree verdi continuo a partire dagli spazi e dai parchi esistenti, molto frammentati: tra i parchi Baden-Powell, Segantini e La Spezia, i progetti di rigenerazione di piazza Romolo e del Nodo Famagosta costruiranno le connessioni verdi e di fruizione ciclo-pedonale. Lungo l’asse del Lambro meridionale e del Naviglio Grande, interventi di attivazione dello spazio pubblico e di implementazione della dotazione verde completeranno l’anello verde fino all’ex scalo di porta Genova.
Le illustrazioni dei Progetti bandiera saranno esposte a Palazzo Morando in una mostra grafica che li racconta attraverso alcuni pannelli, e presentati sabato 19 ottobre a partire dalle 10.