Le scrivo perché ieri ho ricevuto, da tutta Europa, informazioni su cosa stanno facendo i suoi colleghi che governano grandi città, per gestire la mobilità in questo momento in cui, è certo, Milano non è la sola a doversi occupare di spostamenti, crisi economica, pandemia e distanziamento.
Allora ho pensato di scriverle per dirLe che un bambino, ma probabilmente due o più, ieri si è ammalato d’asma a causa dell’aria che ha respirato in questi giorni. Sì perché l’inquinamento non solo aggrava ma anche determina l’asma. E stime indicano che solo a causa delle concentrazioni di biossido di azoto, a Milano ogni anno si ammalano di asma 500 bambini.
I miei amici ambientalisti di tutta Europa, non usi a tenerezze con i loro amministratori, mi hanno raccontato che in Germania neanche una sola città ha sospeso le zone a traffico limitato, che in Belgio Bruxelles, Anversa and Ghent hanno mantenuto tutte le limitazioni agli ingressi con l’unica eccezione di consentire agli anziani, solo agli anziani, di entrare in città in auto per arrivare ai centri vaccinali, che le città spagnole hanno mantenuto le limitazioni al traffico e Barcellona ha aumentato la tariffa per la sosta auto e eliminato corsie di circolazione delle auto per darle alle bici, che a Sofia – dove si era sospesa la tariffazione della sosta per qualche tempo – questa è stata riattivata già da molti mesi, che nessuna delle centinaia di città olandesi che hanno in vigore misure di limitazione agli ingressi delle auto ha modificato alcuna disposizione causa COVID, che a Londra la sospensione di una delle due zone a traffico limitato è durata due mesi – da marzo a maggio 2020 – e a giugno il sindaco ha aumentato la tariffa di accesso a 15 sterline “per far sì che più tragitti possano essere fatti in sicurezza a piedi e in bici mantenendo al contempo un servizio autobus affidabile per i viaggi essenziali”. Nel frattempo, l’intera città di Bruxelles è diventata Zona 30km/h per favorire la mobilità attiva e la sicurezza dei cittadini, centinaia di km di corsie ciclabili stanno sottraendo spazio alla sosta auto in tutte le città d’Europa, e a Berlino gli anziani usufruiscono di tariffe ridotte negli orari non di punta.
Solo dall’Ungheria di Viktor Orban mi giunge notizia che è stato eliminato il pagamento della sosta, il traffico e l’inquinamento sono aumentati a dismisura.
Lei, invece, il Sindaco che doveva guidare le città d’Europa nel post-Covid ha sospeso entrambe le zone a traffico limitato che devono, lo ripeto devono, proteggere i cittadini e gli utenti di Milano da un inquinamento da traffico che non guarda in faccia nessuno e abolito il pagamento della sosta invitando a nozze anche chi, magari, ad usare l’auto non ci avrebbe proprio pensato.
Invece che chiudere le strade al traffico e aprirle ai tanti che vorrebbero muoversi diversamente come si sta facendo a Parigi e in tante altre città, dare spazio al trasporto pubblico che potrebbe correre molto più veloce favorendo il distanziamento, ci ha rinchiusi in questa gabbia velenosa dandoci in pasto agli aerosol di una mobilità non governata e tossica. Noi, i bambini di Milano e le donne gravide, le centinaia di migliaia di persone che hanno polmoni fragili per aver avuto il Covid o che hanno polmoni irritati che li rendono più soggetti alle infezioni respiratorie e, lo dice la scienza, più a rischio di esiti infausti in caso di Covid.
Ieri a Milano c’era una concentrazione di particolato fine di 9 volte il limite che probabilmente le prossime linee guida dell’OMS abbasseranno ancora.
Ora basta, faccia quello che deve. Protegga la salute della sua città. Non aspetti la prossima pioggia.
Anna Gerometta – Presidente di Cittadini per l’Aria