Dopo che lo sciopero generale di venerdì 13 dicembre (che partirà il 12 per il settore ferroviario) è stato confermato dall’Unione Sindacale di Base, Matteo Salvini ha firmato la precettazione riducendo lo stop dei trasporti a 4 ore. Il sindacato però non arretra e fa sapere che è pronto a non rispettare l’imposizione del ministro.
“L’Usb è stata convocata dal ministro dei Trasporti per un incontro che si è dimostrato una liturgia: confermiamo lo sciopero nella sua forma originaria – dice il sindacato a margine dell’incontro avvenuto martedì 10 dicembre – Abbiamo ribadito a Salvini come la commissione di garanzia non abbia trovato niente da eccepire sullo sciopero generale del 13 dicembre, che coinvolgerà tutte le categorie pubbliche e private oltre quella dei trasporti. Sconsigliamo, quindi, al Ministro di procedere con un’ordinanza: già lo scorso anno, in una situazione analoga, il nostro sindacato aveva disobbedito alla precettazione e aveva fatto ricorso al TAR, vincendolo“.
“È stata occasione per ribadire, per l’ennesima volta, – prosegue Usb – lo stato del settore sul piano dei rinnovi contrattuali e delle RSU: il Ministro dovrebbe occuparsi delle necessità di lavoratrici e lavoratori, non di portare avanti la sua crociata contro lo sciopero. In questo modo Salvini non fa altro che aprire una nuova stagione di scioperi, con mobilitazioni già indette per gennaio e febbraio. Ricordiamo, infatti, come la legislazione anti sciopero in Italia sia già di per sé la più restrittiva d’Europa: gli attacchi di Salvini al diritto di sciopero, sancito dalla costituzione, sono pura e semplice propaganda“.
“Le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il settore dei trasporti sono reali: lo dimostra la grande partecipazione a tutti gli scioperi degli ultimi mesi, nonché la preparazione di altre iniziative per il prossimo futuro. Il 13 dicembre sarà un’occasione per ribadire che, sul diritto di sciopero, non faremo un passo indietro“.