Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia, aveva promesso in campagna elettorale di accelerare la realizzazione deil’inceneritore nell’isola. Dopo aver annunciato la sua intenzione a Sala d’Ercole, aveva cercato di ottenere una norma ad hoc dal governo, come quella concessa al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Aveva anche richiesto i poteri speciali, sperando di vederli inseriti nel decreto Energia del governo Meloni.
Tuttavia, dopo la prima fumata nera sul decreto, Schifani aveva presentato un emendamento alla Camera. Anche questo tentativo era fallito, perché era stato bocciato in commissione Bilancio. Infine, il presidente della Regione aveva riposto le sue ultime speranze nel decreto Sud. Ma anche questo provvedimento non aveva previsto una corsia preferenziale per l’inceneritore in Sicilia.
Dopo i ripetuti rifiuti del governo nazionale, Schifani è stato costretto a rassegnarsi: non ci sarà alcuna corsia preferenziale per gli inceneritori nell’isola.
Dopo il rifiuto del governo nazionale di concedere alla Regione Sicilia una corsia preferenziale per la realizzazione degli inceneritori, il presidente Renato Schifani ha deciso di accelerare l’iter per ottenere la valutazione ambientale strategica (VAS) per l’aggiornamento e l’adeguamento del Piano rifiuti dell’Isola.
La VAS è una procedura obbligatoria per tutti i progetti che possono avere un impatto significativo sull’ambiente. In questo caso, la VAS è necessaria per verificare se la realizzazione degli inceneritori può avere un impatto negativo sull’ambiente siciliano.
L’iter per ottenere la VAS è solitamente affidato all’assessorato Energia, guidato dall’autonomista Roberto Di Mauro. Tuttavia, Schifani ha deciso di tenere le redini della vicenda nelle sue mani, probabilmente, come riporta Repubblica, per evitare che la VAS venga bloccata dalla maggioranza, che è divisa sulla questione degli inceneritori.
Il 6 novembre, il presidente della Regione ha quindi presieduto un tavolo tecnico presso Palazzo d’Orleans, con la partecipazione dell’assessore ai Rifiuti, Roberto Di Mauro, del dirigente generale del dipartimento competente, Calogero Burgio, e di esperti e tecnici dell’amministrazione regionale. Durante questo incontro, è stato redatto il nuovo documento relativo al Piano rifiuti. Per farlo sono stati utilizzati i dati pubblici forniti dall’Ispra e sono stati confrontati con le informazioni fornite dalle Srr, società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, e dagli attuali gestori degli impianti. Questo approccio ha permesso di ottenere fotografia reale della situazione in Sicilia.
Il tavolo tecnico ha inoltre affrontato la questione degli inceneritori, il cui dimensionamento sarà influenzato dai contenuti del nuovo Piano. Dal 6 novembre è quindi iniziato il periodo di 45 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni al Piano. Renato Schifani ha sottolineato l’importanza del tema dei rifiuti nel suo governo e ha voluto che questa prima riunione si svolgesse presso la Presidenza per condividere la strategia e la tempistica insieme all’assessore prima della presentazione del Piano.