“Dal 1° luglio 2021 l’Area del Mercato e del Libero Scambio dell’Albergheria sarà gestita in maniera regolare dalla nostra associazione”. A dare l’annuncio in un post è Sbaratto, l’associazione che gestisce l’Area di Libero Scambio dell’Albergheria, istituita nel 2019 dal Comune di Palermo. L’associazione è frutto di un percorso comunitario e riparativo nato a partire dall’assemblea permanente SOS Ballarò.
Di seguito il post pubblicato su Facebook:
Siamo le operatrici e gli operatori del Mercato dell’Usato del quartiere Albergheria. Nel corso degli anni, abbiamo saputo creare le condizioni dignitose per affrontare le difficoltà della vita, attraverso il duro e precario lavoro del recupero di oggetti e materiali dalle case e dalle strade, per ridare loro nuova vita. Negli ultimi anni, grazie ad un intenso e lungo dialogo con le associazioni del quartiere e con l’Amministrazione Comunale, il Comune ha creato ufficialmente l’Area del Mercato e del Libero Scambio dell’Albergheria, con un perimetro e dei posti ben precisi, e contemporaneamente noi ci siamo riunite e riuniti in associazione, la nostra associazione, Sbaratto. Abbiamo partecipato ad un avviso per la gestione del mercato e la nostra associazione se l’è aggiudicata con il progetto “Io, tu, noi Sbaratto”. Con questo progetto poteva partire il processo di regolarizzazione del mercato che purtroppo è stato ritardato a causa della pandemia.Adesso siamo arrivate/i alla partenza, e dal 1° luglio 2021 l’Area del Mercato e del Libero Scambio dell’Albergheria sarà gestita in maniera regolare dalla nostra associazione, come da Deliberazione di Giunta Comunale n.144 del 03/06/2021. La sfida è enorme, ma siamo convinte e convinti che possiamo vincerla. Noi siamo economia circolare vera, quella che salva gli oggetti prima che diventino rifiuti, che restituisce dignità alle persone, che crea relazioni sociali attraverso la gestione delle risorse. Ora abbiamo una possibilità reale di proteggere tutto questo e di migliorarlo, e chiediamo alla città di Palermo di sostenere la sperimentazione, e di vedere il mercato dell’usato come una risorsa preziosa per la collettività intera.