Il Consiglio comunale di Bologna critica il ddl Salva-Milano e si impegna a non applicarlo

Grazie all'approvazione di un Odg presentato da Simona Larghetti, consigliera della Coalizione Civica Bologna, il Comune di Bologna si impegna a non applicare la normativa del decreto "Salva-Milano", confermando l'importanza di seguire le linee guida del Piano Urbanistico Generale (PUG). Il Comune ribadisce la volontà di promuovere trasformazioni urbane compatibili con il territorio, puntando sulla rigenerazione sostenibile e sulla valorizzazione degli spazi pubblici e del verde, in un'ottica di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e di tutela dell'ambiente.

Bologna si oppone alla speculazione edilizia del Salva-Milano. La controversa proposta di legge, approvata dalla Camera il 21 novembre scorso e in attesa del via libera in Senato, ha acceso un dibattito nazionale su cui il capoluogo emiliano è il primo a prendere posizione. Martedì 17 dicembre il Consiglio comunale di Bologna ha infatti approvato un ordine del giorno, a firma Simona Larghetti su proposta del gruppo Coalizione Civica Bologna, che impegna la Città a non applicare le procedure che il provvedimento renderebbe possibili.

Si ricorda che il cosiddetto Salva-Milano prevede la possibilità di costruire edifici di grandi dimensioni con procedure semplificate, evitando i piani particolareggiati richiesti dalla legge 765/67. Questo potrebbe comportare una significativa riduzione degli oneri di urbanizzazione fino al 60%, con il rischio di compromettere la qualità urbana, l’ambiente e i servizi pubblici.

Secondo Coalizione Civica Bologna, si tratterebbe di una follia che favorirebbe una “rigenerazione fai da te”, lasciando il futuro delle città in mano agli interessi privati e allontanando il controllo politico e ambientale. L’ordine del giorno approvato dal Consiglio richiama il ruolo del Piano Urbanistico Generale (PUG) di Bologna, che promuove una rigenerazione urbana sostenibile, regolando altezze e volumi per garantire che i nuovi edifici siano compatibili con il contesto circostante e rispettino le esigenze collettive.

Il Documento Unico di Programmazione 2025-2027 rafforza questa visione, ponendo al centro strategie per la sostenibilità ambientale e il miglioramento delle dotazioni di verde urbano. L’ordine del giorno sottolinea inoltre come il Decreto Ministeriale 1444/1968 stabilisca limiti inderogabili di densità edilizia, altezza e spazi pubblici, elementi messi a rischio dalla nuova normativa.

Con l’approvazione dell’ordine del giorno del 17 dicembre, il Consiglio comunale di Bologna ha chiesto al sindaco e alla giunta di:

  1. Rafforzare il ruolo del PUG per governare le trasformazioni urbane, garantendo il rispetto dell’interesse pubblico e delle dotazioni urbanistiche.
  2. Valutare la possibilità di non avvalersi della nuova normativa, mantenendo i limiti imposti dalle leggi urbanistiche 1150/42 e 765/67.
  3. Assicurare standard elevati di verde pubblico e edilizia sociale per tutte le trasformazioni urbane, privilegiando la qualità ambientale e urbanistica.
    • Il Comune di Bologna invia un chiaro segnale: la pianificazione urbana non può essere subordinata alla speculazione. La città, con la sua lunga tradizione di attenzione alla qualità dello spazio pubblico, si impegna a mantenere il controllo sulle trasformazioni urbanistiche, evitando derive che potrebbero compromettere il futuro dei cittadini.

Coalizione Civica Bologna, promotrice dell’iniziativa, ha ribadito sui social che “governare le trasformazioni diffuse” è essenziale per garantire interventi compatibili con il contesto, in linea con i principi di sostenibilità e giustizia sociale che guidano il PUG.