La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha evidenziato l’imminente arrivo di una nuova ondata di polvere sahariana sull’Europa sudorientale e il Mediterraneo orientale, sottolineando i potenziali effetti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini. Secondo il presidente Alessandro Miani, le polveri trasportate dal Sahara non consistono principalmente in sabbia, ma in particelle fini con un diametro medio di 20 micron, che possono raggiungere altezze fino a 10 mila metri e viaggiare per migliaia di chilometri prima di raggiungere l’Italia.
Queste polveri, stimate in circa 180 milioni di tonnellate sollevate annualmente, si aggiungono ai livelli già esistenti di Pm2.5 e Pm10 nell’atmosfera, con possibili conseguenze significative per la salute pubblica. I soggetti più vulnerabili includono bambini, anziani, cardiopatici e persone affette da malattie respiratorie come l’asma. Secondo Miani, le polveri possono contenere metalli pesanti e unirsi agli inquinanti atmosferici, aumentando il rischio di problemi respiratori e aggravando le condizioni di salute esistenti.
Uno studio pubblicato su Occupational and Environmental Medicine ha già evidenziato un aumento dei ricoveri ospedalieri per cause respiratorie in aree con presenza di polveri sahariane nell’aria. Di conseguenza, Sima raccomanda di ridurre al minimo l’esposizione a queste polveri, specialmente per i soggetti con patologie respiratorie preesistenti.
L’arrivo delle polveri sahariane rappresenta un importante avvertimento per la salute pubblica in Europa, richiedendo misure preventive e un’attenzione particolare per proteggere i cittadini dai suoi effetti nocivi.