Nuova mobilitazione contro l’inceneritore di Roma, il mega impianto da 600mila tonnellate che l’amministrazione Gualtieri ha progettato di costruire a sud della Capitale, alle porte dei Castelli Romani. Sabato 25 marzo dalle ore 15,30 il Coordinamento contro l’inceneritore ha indetto un corteo cittadino con partenza da Albano Laziale e arrivo ad Ariccia.
L’iniziativa ha l’obiettivo ultimo di chiedere al sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, di avviare la procedura per dichiarare l’intera zona sui cui da 40 anni grava già la discarica di Roncigliano un’area “a grave rischio di crisi ambientale“.
“E’ passato quasi un anno da quando Gualtieri ha tirato fuori dal cappello la grande soluzione per i rifiuti di Roma. Un mega inceneritore da piazzare il più lontano possibile dalla città – scrivono i manifestanti in un comunicato -. Bruciare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati a qualche centinaio di metri dalla discarica di Roncigliano affondata con 6 ordinanze commissariali dal medesimo Gualtieri è sicuramente un colpo di genio”.
“Non siamo noi i NIMBY, quelli che vogliono le schifezze nel giardino del vicino, sono proprio quelli come Gualtieri a praticare questo giochino. Naturalmente è inutile ricordare l’impatto mortale di questo impianto industriale in termini di emissioni nocive, nuove discariche di servizio, consumi abominevoli di acqua, di vapori a centinaia di gradi”.
“Come il sindaco di Roma e AMA intendano gestire i rifiuti nel prossimo futuro è chiarito dalla spesa di 600 milioni in cassonetti che continueranno a fare architettura urbana nella capitale, mentre la differenziata è ferma al 40%. Oltre ai ricorsi al TAR spesso abbattuti dai giudici regionali a colpi di idiozie, è sempre più improcrastinabile la più forte mobilitazione popolare per rendere manifesta l’opposizione di tutti noi a questo scempio. Si dice che ad agosto partirà il bando di gara e la proposta di ACEA verrà sottoposta ad una commissione comunale. Con questa operazione Gualtieri vuole evitare di sottoporre a VIA il progetto che non è ancora reso pubblico. E’ chiara la volontà di chiudere la bocca ai cittadini”.